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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Lugo

I "profughi di Salvini" arrivano anche qui: il corridoio umanitario termina a Lugo

Si tratta dei 51 migranti sbarcati mercoledì alle 12.30 a Pratica di Mare e provenienti dal Niger tramite il corridoio umanitario, originari prevalentemente del Sudan e dell’Etiopia

La Comunità Papa Giovanni XXIII accoglie a Lugo 9 dei 51 migranti sbarcati mercoledì alle 12.30 a Pratica di Mare e provenienti dal Niger tramite il corridoio umanitario, originari prevalentemente del Sudan e dell’Etiopia. In una casa famiglia di Lugo andranno due nuclei famigliari: una coppia senza figli e una coppia con 5 figli. E' stato il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ad accogliere i profughi sbarcati all'aeroporto militare romano. "L'unico arrivo possibile per donne e bambini disabili, è su un aereo, non su barconi gestiti da trafficanti di uomini che con i proventi di questo traffico comprano armi e droga", ha evidenziato Salvini.

Tutti e 51 hanno bisogno di protezione internazionale. Di questi 15 sono già stati riconosciuti rifugiati, mentre 36 sono richiedenti asilo. Quella di mercoledì il ministro dell'Interno l'ha definita una "giornata positiva, di accoglienza, di comunità. Ringrazio i protagonisti che, spente le telecamere, si faranno carico di questo persone che diventeranno nostri fratelli". Salvini ha anche aggiunto che questo "non sarà l'ultimo" corridoio umanitario. "La nostra disponibilità da questo punto di vista è totale", ha ribadito il leader della Lega. Questa, ha sottolineato, "è la conferma che l'Italia è un paese accogliente, generoso e solidale". Quindi ha garantito che nessun bambino verrà allontanato perché "esistono le leggi ed esiste anche il cuore".

I 51 migranti sono stati presi in carico dall'Associazione Papa Giovanni XXIII e portati tutti in Romagna, da dove poi saranno smistati in diversi parti d'Italia. Oltre ai 9 dislocati a Lugo altri 4 sono finiti a Forlì e Predappio. "Siamo lieti di dare il nostro contributo all'accoglienza di mamme e bambini in fuga dalla Libia. In questo modo sono state protette persone fragili, impedendo loro di fare un pericolosissimo viaggio in mare. Dopo una prima fase, saranno accolte in alcune delle nostre case famiglia dove potranno ricevere il sostegno e l'affetto di una famiglia allargata - commenta Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII -. L'immigrazione è una questione complessa. I corridoi umanitari rappresentano una delle risposte in quanto permettono a famiglie, non solo a singoli adulti, di fare un viaggio sicuro e legale". Il corridoio umanitario è stato gestito dal Governo Italiano con la mediazione e collaborazione della Comunità di don Benzi.

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