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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

I vincitori dei Premi per tesi di laurea 2018, "Coltiviamo l’eccellenza universitaria ravennate"

I Premi per Tesi di Laurea Università e Ravenna sono stati conferiti a 4 studenti universitari

Dieci borse di studio da mille euro, due da millecinquecento, e sette menzioni speciali da 150 euro. Sono i riconoscimenti attribuiti in occasione della sesta edizione dei Premi per Tesi di Laurea Università e Ravenna, evento che si è svolto questa mattina a palazzo Rasponi. I Premi per Tesi di Laurea Università e Ravenna sono stati conferiti a  4 studenti universitari: Elisa Giordano e Anna Mussoni per la sezione corrispondente ai corsi di laurea di Beni Culturali; Sharat Chiesa e Francesco Mugnai per la sezione Scienze ambientali e Biologia marina; Cesare Pasquali e Francesca Palma ex aequo per la sezione Giurisprudenza in memoria di Giovanni Strocchi; Federica Bianchini Massoni e Claudia Luongo ex aequo per la sezione Cooperazione internazionale; Debora Gobbo per la sezione Scienze per la conservazione e il restauro di beni culturali e Science for the conservation restoration of cultural heritage, Edoardo Randi per la sezione Ingegneria edile, Giulia Cavalieri D’Oro per la sezione Infermieristica in memoria di Giulio Bonaldo, Erika Ferrini per la sezione Logopedia, e Luca Berardo e Valentina Versari vincitori del ‘premio speciale Ravenna’ in memoria di Domenico Poggiali e Giovanni Dragoni. Le menzioni speciali, sette riconoscimenti che è stato necessario conferire visto l’elevato livello degli elaborati, sono andate a Luca Aimetti, Monia Rossi, Valentina Pollini, Domiziana Rossi, Lorenzo Campani, Mattia Casadio, Maura Porcu.

La presidente del Campus di Ravenna Elena Fabbri ha espresso apprezzamento per l’iniziativa che “rende merito al lavoro dei migliori laureati del nostro Campus e ai professori dei diversi corsi di studio che li hanno seguiti e portati a così alti livelli. Ho inoltre apprezzato molto il coinvolgimento ed il sostegno dei privati e delle aziende, che spesso accolgono i nostri laureati per tirocini, stage e a volte anche come dipendenti. I nostri corsi di studio sono sempre più vicini alle esigenze del territorio, e la manifestazione di oggi in una sede prestigiosa nel cuore della città è stata una significativa occasione per farne partecipi i cittadini di Ravenna. Quali testimoni migliori dei nostri giovani ed eccellenti dottori?”. L’assessore all’Università Ouidad Bakkali, portando, nel suo intervento, un ricordo ad Antonio Megalizzi, giovane morto durante l’attentato di Strasburgo, ha espresso soddisfazione per i risultati festeggiati in occasione dell’iniziativa e fatto le congratulazioni ai vincitori: “Sarete ricercatori, lavoratori, docenti e quant’altro in un contesto di comunità. Il mio obiettivo e auspicio è che si possa lavorare allo stesso modo, cioè insieme, per lo sviluppo dell’università a Ravenna: unendo le forze di tutti gli attori del territorio, per rendere il nostro campus ancora più competitivo in particolare sostenendo due filoni, l’accoglienza degli studenti e la valorizzazione delle vocazioni dell’insediamento”. 

L’evento è stato possibile grazie al sostegno di Comune di Ravenna, Cooperativa Spiagge Ravenna – Confesercenti, Agci, Fbs Spa, Rosetti Marino, S.e.r.s. srl., famiglia Bonaldo, e, per il premio Ravenna, BPER Banca SpA in collaborazione con l’Associazione culturale ‘Benigno Zaccagnini’. La cerimonia di premiazione, organizzata da Fondazione Flaminia, ha visto la partecipazione di Matteo Cavezzali, giornalista e scrittore ravennate, ideatore e direttore artistico del festival letteratura ScittuRa.  Nel suo intervento ‘Istruzioni per fallire meglio’, Cavezzali ha raccontato a suo modo cosa è stata per lui la scrittura, e cosa può essere per i neolaureati la propria professione: una passione che va al di là delle aspettative degli altri. “Vi siete mai chiesti: perché lo sto facendo? Perché utilizzo il limitato tempo della mia vita facendo questa cosa e non un’altra? Se la risposta è per il successo, smettete. Se è per il denaro, smettete. Se è per far felice i vostri genitori o qualcun altro smettete. Non perché non sia giusto avere successo, fare soldi o rendere orgogliosi i genitori, ma perché in quel caso un fallimento significherebbe una sconfitta. E, in un certo senso, anche il successo – ha detto Cavezzali ai neo laureati e studenti del Campus di Ravenna -. Perché lo sto facendo? La risposta giusta è una soltanto: perché mentre lo faccio sto bene. Anche quando è difficile, anche quando è faticoso, anche quando nessuno se ne accorge, anche quando ti deridono o non ti capiscono. Perché non è per loro che lo stai facendo. Il successo è sempre transitorio, l’amore per ciò che si fa resta”.

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