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Cronaca

Il sindaco incontra i 'Fridays for Future': "Dichiarazione di emergenza climatica entro luglio"

Fridays for Future – Ravenna sollecita l’amministrazione comunale di Ravenna ad approvare la mozione presentata mercoledì al sindaco de Pascale per approvare e definire lo stato di emergenza climatica

“La necessità da parte del Comune di Ravenna di dichiarare lo stato di emergenza climatica è motivata, oltre che da un riconoscimento della stessa ormai a livello globale, anche da una serie di vicissitudini che hanno interessato lo stesso territorio del ravennate con importanti ed evidenti danni economici alla collettività. Danni che nel breve futuro saranno sempre più evidenti e che richiederanno di piani di adattamento a breve termine e mitigazione rispetto le future politiche energetiche del territorio".

Così Fridays for Future – Ravenna sollecita l’amministrazione comunale di Ravenna ad approvare la mozione presentata mercoledì al sindaco de Pascale per approvare e definire lo stato di emergenza climatica come già fatto da Regno Unito, Scozia, Irlanda, Canada, della regione Toscana e da oltre 600 consigli comunali in tutto il mondo, tra cui quelli di Milano, Napoli e Torino (e la città di New York). Non si è discusso solo della dichiarazione, ma anche dei futuri impegni che l’Amministrazione disporrà per il futuro: piani di efficientamento energetico a partire dalle strutture di competenza comunale, proposte per l’eliminazione dei distributore di bottigliette d’acqua nella scuole ed emanazione di ordinanze ad hoc per l’estate 2020 finalizzate alla riduzione della plastica usa e getta sulle nostre spiagge.

"Il sindaco si è dimostrato disponibile ad ulteriori confronti, in particolare anche su temi caldi come quello delle politiche energetiche - commentano dal movimento - Affinchè però il dialogo possa continuare in maniera costruttiva, è importante che il Comune accolga questa nostra prima istanza nei tempi più brevi possibili. Il primo cittadino si è assunto l'impegno di dichiarare l'emergenza climatica entro luglio".

Nello specifico la mozione richiama alle seguenti richieste:

1) Di dichiarare lo stato di emergenza cimatica e ambientale, riconoscendo le responsabilità ambientali, sociali ed economiche del cambiamento climatico con valore giuridico e non solo simbolico;

2) Ogni possibile contributo all’interno delle competenze del Comune di Ravenna al raggiungimento dell’ obiettivo di zero emissioni nel 2040 e taglio delle emissioni dell’80% entro il 2030, facendo ogni sforzo per contenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5 °C e di tendere a un obiettivo di azzeramento delle emissioni nette di gas climalteranti;

3) La massima priorità nel contrasto al cambiamento climatico nell’agenda dell’amministrazione comunale, tenendo conto in ogni azione amministrativa o iniziativa, degli effetti che questa comporta sul clima;

4) Che le misure di contrasto, mitigazione e adattamento, vengano implementate secondo il principio di giustizia climatica. I costi della transizione non devono gravare sulle fasce più deboli della popolazione, ma devono essere sostenuti soprattutto da chi ha causato maggiormente i danni ambientali;

5) Di predisporre entro fine 2019 iniziative che vadano nella direzione delle considerazioni riportate nel documento “Manifesto di Fridays for Future – Ravenna per una città resiliente ai Cambiamenti Climatici”, consegnato all’amministrazione venerdì 24 maggio 2019;

6) Un maggiore coinvolgimento attivo di associazioni, cittadini, Comuni ed attività produttive nel processo di individuazione delle criticità ambientali e nella loro risoluzione quindi allestendo una Consulta Ambientale entro fine 2019;

7) La ricezione della Direttiva europea COM/2018/340 relativa alla plastica monouso prima della data del 2021, come misura necessaria ad affrontare stato di emergenza climatica e ambientale, e in particolare da attuarsi per la stagione estiva 2020 per i lidi e gli stabilimenti balneari in via prioritaria e per tutto il territorio del Comune nel breve periodo successivo;

8) Di invitare tutte le istituzioni territoriali, a partire dai comuni vicini per poi approcciarsi alla Regione e al Governo della Repubblica, a varare analoghi provvedimenti. Lo stato di emergenza climatica richiede infatti di un immediato riconoscimento anche a livello nazionale vista l’estrema suscettibilità del territorio italiano agli eventi estremi: sono circa l’88% i comuni che ad oggi insistono su zone a rischio, quindi vulnerabili ad eventi estremi. Per la messa in sicurezza del territorio è infatti preventivata una spesa complessiva nazionale di 29 miliardi di euro, sempre più ingente con l’insistenza dei cambiamenti climatici.

"Ben vengano le istanze dei movimenti ambientalisti, sempre più presenti nella consapevolezza di tanti cittadini - commentano da Articolo 1 Movimento democratico progressista - Per tutti questi motivi ci rendiamo disponibili a portare al più presto in Consiglio Comunale la richiesta di dichiarazione di emergenza climatica presentata da Fridays for Future. Non c’è più tempo".

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