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Cronaca

In Municipio la presentazione dell'"Alleanza contro la Povertà"

Nell’ambito della rassegna “Nutrire Ravenna”, promossa da Tavolo delle povertà – assessorato alle Politiche sociali, martedì 13 ottobre alle 17 nella sala consiliare del municipio il portavoce nazionale Gianni Bottalico presenterà “L’Alleanza contro la povertà”

Nell’ambito della rassegna “Nutrire Ravenna”, promossa da Tavolo delle povertà – assessorato alle Politiche sociali, martedì 13 ottobre alle 17 nella sala consiliare del municipio il portavoce nazionale Gianni Bottalico presenterà “L’Alleanza contro la povertà”, coordinamento nazionale e locale delle associazioni e organizzazioni per la costruzione di adeguate politiche pubbliche contro la povertà assoluta, anticipando l’incontro di costituzione del coordinamento regionale del 21 ottobre a Bologna. L’incontro sarà introdotto dal professor Enzo Morgagni in rappresentanza del Tavolo comunale delle povertà.

Il cartello dei 32 soggetti che hanno aderito all’ “Alleanza contro la povertà” è molto variegato, dal terzo settore agli enti locali, includendo sindacati e mondo della cooperazione. Lo scopo del Patto è superare la distanza della politica nazionale dall’urgenza di mettere in campo adeguate azioni per contrastare la povertà raddoppiata in questi ultimi cinque anni.

LE PAROLE DELL’ASSESSORE PIAIA - “A livello locale – commenta l’assessora alle Politiche sociali Giovanna Piaia - siamo abituati ad unire gli sforzi e a realizzare insieme interventi contro l’esclusione sociale. Pensiamo si possa, in modo più allargato, agire una pressione propositiva sul Governo argomentando come le molte erogazioni a singhiozzo o sperimentali debbano essere sostituite da un valido modello di sostegno al reddito detto Reis - Reddito di Inclusione Sociale. Non poteva mancare nella rassegna ‘Nutrire Ravenna’ la presentazione di questo network per illustrare come con una soluzione strutturale unica si possa dare risposta alla povertà assoluta. Il bombardamento quotidiano di dati sulla crisi rischia di lasciare in secondo piano la rilevanza di questo 8% che non raggiunge uno standard di vita minimamente accettabile legato a una alimentazione adeguata, a una situazione abitativa decente e alla capacità di far fronte ad altre spese basilari come quelle della salute. L’idea dominante delle politiche sociali, puntando sulla ripresa della occupazione e dei consumi, dimentica queste situazioni di indigenza grave che devono ricevere forme dirette e adeguate di sostegno”.

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