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Cronaca

Inaugurate le "Terre Promesse" di Davide Rivalta

Alla presenza di un pubblico emozionato e fortemente coinvolto è stato inaugurato sabato l'evento espositivo "Terre Promesse", di Davide Rivalta, realizzato dal Comune e dalla Soprintendenza

Alla presenza di un pubblico emozionato e fortemente coinvolto è stato inaugurato sabato l’evento espositivo “Terre Promesse”, di Davide Rivalta, realizzato dal Comune e dalla Soprintendenza in collaborazione con l'Archidiocesi nell'ambito del progetto “Nuove modalità di fruizione dei monumenti”, finanziato dal ministero per i Beni e le Attività Culturali con i fondi della legge 77/2006, attraverso la quale viene dato sostegno alle buone pratiche di conservazione e promozione del patrimonio Unesco.

“Ho vissuto l'energia di Ravenna e dei suoi luoghi e ho voluto creare un dialogo e una relazione con rappresentazioni di animali che non hanno né valore decorativo, né simbolico, ma che rappresentano una unione di vita nel suo difforme modo di essere sulla Terra”: così ha presentato l'artista  le opere  davvero potenti e in grado di dare una visione del tutto nuova ai siti in cui sono state allestite. La soprintendente Antonella Ranaldi, con il presidente dell'Autorità Portuale Galliano di Marco e il giudice Antonella Allegra, che hanno fatto gli onori di casa nelle rispettive sedi ove sono collocate i lavori dell'artista, hanno mostrato grande interesse ed apprezzamento per le opere, concordi nel riconoscere che la presenza di un tale contributo artistico dona senz'altro nuovo significato a luoghi che hanno funzioni istituzionali e di lavoro o rivestono funzionalità fruitive di altro genere.
Davide Rivalta ha con Ravenna un legame particolare. Alcune sue opere sono stabilmente esposte nei luoghi delle istituzioni, i “Gorilla” (bronzo) nel cortile del Tribunale di Ravenna, i “Rinoceronti” (grafite su muro) presso il nuovo palazzo dell’Autorità Portuale.

Altre figure di animali occuperanno gli spazi carismatici del complesso di San Vitale e dei monumenti Unesco di Ravenna, in una sorta di  dialogo  con l'aulico passato della città,  mediante sculture caratterizzate da grande duttilità alla relazione, in connessione tra tradizione, pratica artistica contemporanea e persistenza culturale nel vissuto della comunità. Due bianchi “Cavalli” nel secondo chiostro dell’ex monastero di San Vitale, un “Asino” nel protiro della chiesa di San Vitale, cinque “Bufale” nel prato antistante la basilica di Sant’Apollinare in Classe sono le originali sculture contemporanee che vanno a completare la suggestiva installazione inaugurata lo scorso autunno con l'allestimento di tre “Lupi” negli spazi del Dormitorio Grande del Museo Nazionale di Ravenna.

Il percorso espositivo  si dipana attraverso i luoghi che rappresentano i valori fondativi della città - la convivenza civile, il mare, il patrimonio -  attraverso una lettura innovativa delle istituzioni e delle tradizioni e si pone come forma di confronto tra storia, cultura, esperienza e, per esteso vita stessa. Unicum dell’esperienza ravennate è l’inscindibilità dei valori della tutela e della conservazione con quelli della valorizzazione e della condivisione di valori culturali, in un’ottica di attenzione al passato e tensione ideale verso le nuove prospettive, così come dimostra il percorso che dal magistero di Corrado Ricci ha condotto alle contemporanee e innovative esperienze di valorizzazione e che costituisce un'idea portante della candidatura di Ravenna a Capitale europea della cultura per il 2019.

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