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Cronaca Faenza

Dà fuoco al chiosco di Porta Montanara e minaccia di morte il titolare: arrestato

L'uomo è stato così arrestato per atti persecutori in flagranza, oltre alle accuse per incendio doloso, lesioni, porto d'armi e calunnia

Ha dato fuoco al chiosco di Porta Montanara, in pieno centro a Faenza, e poi è arrivato a minacciare di morte il titolare. Un alfonsinese di 47 anni, domiciliato nella località manfreda, è stato arrestato dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Faenza, al comando del capitano Cristiano Marella, per atti persecutori in flagranza e denunciato per incendio doloso, porto abusivo d'armi, lesioni personali gravi e calunnia. Si tratta di un soggetto noto alle forze dell'ordine, con precedenti per armi, droga e reati contro il patrimonio. In passato era stato inoltre sottoposto a misure di prevenzione.

L'AGGRESSIONE AL CHIOSCO - I fatti si sono consumati sabato notte. Secondo quanto ricostruito dagli uomini dell'Arma, il 47enne si era recato al chiosco insieme alla compagna, sedendosi al tavolo ed ordinando delle patatine fritte. Nei pressi c'era un 25enne che si stava mangiando una pizza da solo. Tra l'alfonsinese e il giovane c'è stata un'improvvisa discussione, a quanto pare per uno sguardo di troppo verso la donna. Vi è stata anche una colluttazione, nel corso della quale è intervenuto il titolare del chiosco a far da pacere. Anche quest'ultimo è stato aggredito, riportando lesioni giudicate guaribili in 30 giorni (per il 25enne la prognosi è stata di 7 giorni).

L'ARMA - Sul posto sono intervenuti i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile, che hanno raccolto le varie testimonianze. Da li a poco il 47enne è tornato nel locale, riferendo di aver perso qualcosa nello scontro. Effettivamente aveva smarrito un coltello a serramanico. Gli uomini dell'Arma, tornati sul posto, hanno caricato a bordo l'individuo per portarlo in caserma per le formalità di rito e denunciarlo per porto abusivo d'armi. Alla presenza dei militari ha minacciato l'esercente, riferendo che avrebbe dato fuoco alla struttura.

L'INCENDIO - Intorno alle 3,30 è stato segnalato l'incendio al chiosco. In particolare le fiamme hanno interessato una porzione laterale del locale, in corrispondenza del quatro elettrico. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza hanno permesso agli investigatori di raccogliere prove schiaccianti contro il 47enne: il sistema aveva infatti immortalato l'uomo, che indossava gli stessi indumenti delle ore precedenti, dare fuoco con una bottiglia infiammabile ed un accendino. Mentre gli investigatori ricostruivano i vari tasselli del puzzle, l'alfonsinese domenica ha iniziato un'autentica caccia all'uomo dopo aver letto sui quotidiani dell'accaduto.

CACCIA ALL'UOMO - Ha cercato di acquisire il numero del proprietario del chiosco, contattando il 112 e spiegando che si sarebbe voluto scusare per quanto successo. Ovviamente ha ricevuto risposta negativa. "Era agitato e l'operatore ha cercato di calmarlo - ha spiegato il capitano Marella -. Durante la telefonata ha inoltre accusato i carabinieri intervenuti al chiosco di averlo derubato dei soldi che aveva. Da qui si è aggiunta anche l'accusa di calunnia". In qualche modo il 47enne è riuscito a trovare il numero del malcapitato esercente, cominciando a telefonarlo con minacce di morte e fare la "posta" sotto casa.

L'ARRESTO - I Carabinieri, allertati dal piadinaro, hanno intensificato i passaggi nella zona a scopo cautelativo. In meno di un'ora è stato rintracciato mentre si aggirava in auto chiedendo dove si potesse trovare il commerciante. Era tornato persino al chiosco, scrivendo sul vetro un'ulteriore minaccia di morte. L'uomo è stato così arrestato per atti persecutori in flagranza, oltre alle accuse per incendio doloso, lesioni, porto d'armi e calunnia. Il pubblico ministero Monica Gargiulo ha disposto il carcere in attesa dell'udienza di convalida dell'arresto che si è svolta mercoledì.

IL SINDACO - "Sono grato ai Carabinieri di Faenza per la veloci indagini che hanno consentito di individuare l'autore dei gravi atti intimidatori dei giorni scorsi nei confronti dei gestori del chiosco di Porta Montanara - dichiara il sindaco Giovanni Malpezzi -. Sono reati particolarmente odiosi e pericolosi le cui conseguenze potevano essere molto tragiche. E' difficile non rimanerne scossi. Ma ancora una volta la professionalità del capitano Marella e dei Carabinieri di Faenza, a cui va il mio ringraziamento, è stata assolutamente all’altezza. Quanto avvenuto è la dimostrazione che l'impegno per assicurare alla giustizia gli autori di reati, di qualunque natura essi siano, a Faenza è ai massimi livelli".

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