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Incidenti stradali Adriatica

"Incrocio della morte", Ancisi (LpRa): "Le colpe della Regione e del Comune"

Il capogruppo in consiglio comunale di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, torna così sul cosidetto "incrocio della morte" Ravegnana-Adriatica, teatro nella nottata tra venerdì e sabato dell'ennesimo incidente mortale.

"Se non sono stati trovati i 10 milioni necessari per realizzare il progetto ormai quasi ventennale del sovrappasso della Classicana sulla Ravegnana, è stato per scelte politiche della Regione, accettate dal Comune senza mai discuterne in consiglio comunale". Ad avanzare l'accusa è il capogruppo in consiglio comunale di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, che torna così sul cosidetto "incrocio della morte" Ravegnana-Adriatica, teatro nella nottata tra venerdì e sabato dell'ennesimo incidente mortale.

Il sindaco Fabrizio Matteucci, osserva Ancisi, "deve innanzitutto sapere che da decenni la realizzazione di lavori straordinari sulle strade statali è regolata dall’accordo stabilito in sede di Conferenza Stato-Regioni, in base a cui, sul monte della spesa d’investimento iscritta nei bilanci annuali dell’ANAS, spetta ad ogni Regione una percentuale fissa su cui è la Regione stessa a decidere a quali opere del proprio territorio debba essere destinata. Per l’Emilia-Romagna la percentuale è del 6,25 per cento".

"Se il cavalcavia sull’incrocio Classicana/Ravegnana non è stato fatto, da quando, nel 1996, ne fu fatto il progetto, pagato dal Comune di Ravenna al costo complessivo di 250 milioni di lire, è perché la Regione non lo ha inserito in nessuno degli elenchi annuali delle opere prioritarie da realizzare in Emilia-Romagna - prosegue l'esponente della lista civica -. I sindaci Mercatali e Matteucci, che si sono succeduti a Ravenna nel frattempo devono dunque chiederne il perché non “al capo dell’Anas di oggi, ma ai loro compagni di partito che sono stati a capo della Regione Emilia-Romagna in questi anni, in particolare al loro concittadino Vasco Errani, che lo è dal 1999"

"Meglio ancora se lo chiedono a se stessi, per non aver fatto valere presso la Regione le sacrosante ragioni “stradali” della nostra città, che riguardano, oltretutto, l’intera condizione di tangenziale da terzo mondo della Classicana, per non dire delle varianti, mai neppure progettate, della statale Adriatica a Fosso Ghiaia e tra Ravenna e Mezzano, su tratti anch’essi maledetti", evidenzia ancora l'esponente di Lista per Ravenna.

Secondo Ancisi, "qualche colpa ancora più diretta è del Comune di Ravenna stesso che ha scelto fosse fatto il cavalcavia di via Vicoli (strada comunale!) sulla Classicana, a beneficio del ben noto consorzio cooperativo Consar-Grar, piuttosto che quello della Classicana sulla (statale) Ravegnana, a beneficio delle vite umane. E comunque, perdurando la mancanza di qualsiasi opera strutturale, il Comune di Ravenna non ha mai effettuato il benché minimo intervento di sua competenza, volto almeno a ridurre la pericolosità dell’incrocio della morte".

"L’illuminazione e la semaforica toccano al Comune - rimarca il consigliere comunale -. Ma le “soluzioni  tampone  provvisorie ma indispensabili per la sicurezza del brutto incrocio” di “cambiare la fasatura del semaforo e/o impedire manovre di svolta a sinistra”, suggerite dall’Anas, non sono mai state neppure considerate. Di presenza fisica della polizia municipale, per vigilare almeno il rispetto del rosso, nemmeno l’ombra, tanto che la postazione fissa esistente sull’incrocio è diventata un rudere archeologico".

In attesa dell'incontro tra Anas e il sindaco Fabrizio Matteucci, previsto martedì a Roma, Ancisi sottolinea che il "l’ora dei teatrini è finita. Quando tornerà da Roma, esaurito l’effetto illusionistico dell’immancabile sceneggiata televisiva, Matteucci dovrà venire in consiglio comunale a dire ai cittadini ravennati quali interventi immediati e quali a breve e medio termine saranno fatti su questo incrocio perché non sia più della morte. Di questi vogliamo discutere risolutivamente, non di chiacchiere".

MATTEUCCI - Evidenzia Matteucci: "“La situazione di pericolosità dell’incrocio fra la Statale Adriatica e la Ravegnana dura da 30 anni. In un Paese normale l’Anas l’avrebbe risolta da 30 anni. Invece non mi rispondono neppure al telefono. Io mi assumo la mia parte di responsabilità per non essere riuscito a fare in modo che Anas mantenesse gli impegni che aveva assunto e realizzasse gli interventi che ultimamente aveva promesso di fare per mettere in sicurezza l’incrocio".

"Martedì insieme al deputato Pagani vado nella sede dell’Anas e sto lì finché il Capo non mi dà risposte - ribadisce il primo cittadino -. Nel prossimo fine settimana ho convocato un vertice istituzionale fra Regione, Comune e Provincia per assumere  le decisioni conclusive.
Ho chiesto ai miei uffici una relazione scritta sulle ipotesi ‘correttive’  suggerite da Alvaro Ancisi. Torniamo all’Anas. Adesso si fa la ‘rotondina’ e basta. Non si parte da capo con le discussioni che durano da 30 anni. Io non sono più disposto ad accettare questa situazione: vado, esigo la rotonda e basta. Vado e conto di avere con me tutta, ma proprio tutta, Ravenna”.

IL PD - Sulla questione sono intervenuti anche il segretario comunale del Pd, Gianandrea Baroncini e il capogruppo in Consiglio comunale, Matteo Cavicchioli. “Questa volta l’Anas ha una sola alternativa: mantenere gli impegni presi con il Comune e la Regione nella prima metà del 2013: realizzare la rotonda del diametro di 40 metri. Punto per l’Anas che deve mantenere l’impegno. Ma mettiamo fine anche alla discussione fra noi ravennati".

"È chiaro che era meglio il vecchio progetto, che oggi appare inarrivabile per le casse dell'Anas - chiosano gli esponenti democratici -. È chiaro che una rotonda è meno pericolosa di un incrocio semaforico, vista la maledetta e crescente abitudine trasgressiva di passare con il rosso. Adesso siamo al dunque. Matteucci ha chiesto la moratoria di ogni polemica e l’appoggio di tutta la città. Il sostegno totale del Pd c’è".

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