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Cronaca Faenza

"Il corpo estraneo, prove di comunità": si parla di nomadi in un incontro a Faenza

L'incontro dal titolo "Il corpo estraneo, prove di comunità" è organizzato dal Comune di Faenza

Venerdì alle 18,30 nell'aula 1 del Complesso ex Salesiani di Via San Giovanni Bosco, 1 avrà luogo un momento pubblico di confronto sul progetto di inserimento abitativo delle famiglie Rom nel Comune di Faenza. L'incontro dal titolo "Il corpo estraneo, prove di comunità" è organizzato dal Comune di Faenza in collaborazione con la Fondazione Romanì, con lo scopo di informare la cittadinanza su quanto svolto fino ad ora e vedrà la partecipazione dei referenti e degli operatori impegnati nel progetto. "Sarà una preziosa occasione per tutti i partecipanti per conoscere lo stato di avanzamento del percorso di inserimento dei nuclei familiari Rom nel territorio faentino e per dialogare con gli addetti ai lavori", viene spiegato dall'amministrazione comunale.

Sulla questione nomadi interviene il consigliere comunale della Lega Nord Jacopo Berti: "Io credo che qualsiasi persona di buon senso e che rispetta Faenza, si sentirebbe indignata a vedere titoli di giornale dove si spiega che l’integrazione delle famiglie Rom deve partire dalla casa, casa per di più “regalata” dal comune, a discapito di tanti italiani in lista di attesa. Il punto di base del mio ragionamento, così come di tutti i componenti del gruppo Lega Nord in Comune, è che prima dei diritti, ci sono i doveri. La casa è un diritto, ma il dovere dei rom è quello di integrarsi realmente, ma ciò non avviene. Finché questo gruppo di persone, non inizierà seriamente ad integrarsi di propria volontà, noi ci opporremo sempre all’assegnazione di case popolari, così come al “regalare” loro qualsivoglia benefit".

“Inoltre mi fa ridere vedere come l’Assessore Gatta continui ad essere speranzosa sul tema, invitando ad incontri organizzati insieme a tutti quei gruppi che hanno lavorato per 20 anni sul tema rom senza portare mai risultati, Caritas e papa Giovanni XXIII in primis, e la celeberrima Fondazione Romani - continua Berti -. Non è forse ora di cambiare progetto? 20 anni di fallimenti di politiche integrative non bastano all’Amministrazione Comunale per capire che è ora di passare ad un altro metodo?” Inoltre le dichiarazioni della Gatta in tema di ordine pubblico dove dice che "Spesso si tratta di incursioni nel nostro territorio di gruppi provenienti da fuori" fa sorridere e fa capire quanto l’amministrazione Comunale sia lontana dai cittadini. Mi piacerebbe che l’assessore andasse a parlare con i commercianti del centro, visto che loro vedono bene chi è che disturba e crea disordini, e non sono di certo persone che vengono da fuori, bensì rom che da decenni vivono in città”.

Conclude il consigliere della Lega Nord: “Non servono incontri, non servono passerelle. Ai faentini servono i fatti. Sono 20 anni che questa città è bloccata sul progetto di integrazione rom, bisogna cambiare marcia. Senza il rispetto dei doveri, non si hanno i diritti, e dopo 2 decenni dove queste etnie non hanno voluto integrarsi, è giunto il momento di chiudere il rubinetto pubblico e iniziare a pensare prima ai faentini, che hanno sempre contribuito al bene della comunità”.


 

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