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Cronaca Faenza

Inseguimento e tragedia sfiorata, convalidato l'arresto del ladro 16enne

Il complice alla guida, dopo aver tentato due furti nel lughese col minore, pur di sfuggire alla cattura non si e' fatto scrupoli di puntare l'auto contro quattro militari dell’arma

Il tribunale per i minorenni di Bologna ha convalidato anche l’arresto del nomade 16enne coinvolto nel pauroso inseguimento di venerdì sera, quando a bordo di un’auto rubata condotta dal suo complice, il 32enne Maicol Husovic, che avevano utilizzato per tentare due furti nel lughese, hanno seminato il panico per le strade di Faenza dopo aver forzato due posti di blocco ed attentato alla vita di quattro carabinieri, uno dei quali travolto e rimasto seriamente ferito.

Husovic vanta un personalissimo record: diciotto denunce per violazione del divieto di ritorno a Faenza negli ultimi due anni, di cui ben quattro a marzo di quest’anno. A queste bisogna aggiungere una sfilza di condanne, arresti e denunce per reati contro il patrimonio e la persona a cominciare dal 2007 oltre a un secondo divieto di ritorno a Ravenna emesso nel 2016 e centinaia di controlli in molte province dell’Emilia Romagna anche sotto numerosi “alias”.  

Il 32enne, dopo aver tentato due furti nel lughese col minore, pur di sfuggire alla cattura non si e' fatto scrupoli di puntare l'auto contro quattro militari dell’arma. Un carabiniere è stato travolto ed ha riportato serie conseguenze così come è rimasto ferito il collega che si trovava alla guida della “gazzella” che i fuggitivi hanno tamponato e speronato più volte. Altri due carabinieri ,che avevano approntato un posto di blocco nei pressi del casello autostradale di Faenza, fortunatamente sono riusciti a scansarsi quando i malviventi in fuga hanno puntato l’auto sulla loro traiettoria.

Ma il 32enne negli ultimi tempi era diventato un habituè della caserma dei carabinieri di faenza visto che i militari dell’arma durante i pattugliamenti del territorio lo avevano sorpreso in città nonostante il divieto di ritorno che gli stessi militari gli avevano notificato nel 2014, ritenendolo pericoloso per la pubblica sicurezza. In realtà il 32enne nonostante quella misura ha continuato imperterrito a frequentare Faenza dove spesso è stato controllato nella zona di via Corbari dove fino all’anno scorso abitava la madre e il fratello, oppure nel quartiere borgo d’Urbecco, dove tutt'ora vive la famiglia della sorella che occupa un appartamento assegnato dal comune.

Dopo la convalida dell’arresto da parte del gip del tribunale di ravenna, che ha disposto il carcere per il 32enne di origini rom, confermando tutti i reati contestati dai carabinieri fra cui il tentato omicidio, anche il tribunale per i minorenni si è pronunciato nei confronti del 16enne che si trovava sulla “Fiat Ounto” rubata protagonista del pauroso inseguimento di venerdì sera. Il giovane è stato collocato in una comunità per minori ed anche lui dovrà rispondere di vari reati che vanno dalla resistenza a pubblico ufficiale, ai tentati furti aggravati ai danni di attività commerciali del lughese, nonché la ricettazione del veicolo rubato. 

Dal profilo Facebook del maggiorenne, inoltre, è spuntato fuori un video dove i due si riprendono in un ristorante mentre consumano una lauta cena a base di pesce, questo esattamente la sera prima della fuga scellerata che stava per costare la vita ai carabinieri. Le indagini però non si fermano. I carabinieri della compagnia di Faenza stanno verificando se nei giorni antecedenti l’arresto, i due possono aver messo a segno altri reati in zona.

Infatti anche il gip di Ravenna fra le motivazione che hanno portato alla misura carceraria nei confronti di Husovic ha sottolineato il pericolo concreto che possa commettere altri delitti contro il patrimonio considerando la non occasionalità dei colpi e l’ostinazione dei due autori, ma soprattutto la “professionalità” con cui aveva individuato gli obiettivi da colpire nel lughese (in entrambi i casi i malviventi avevano tentato di rubare casseforti con gli incassi giornalieri delle attività commerciali).

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