rotate-mobile
Cronaca

Diga di Marina, intitolata la piazza ai Piloti del Porto di Ravenna

I Piloti del porto di Ravenna effettuano ogni anno circa 8.500 movimenti nave. Il Corpo annovera 14 piloti, 5 marinai e 3 amministrativi

E’ stata intitolata ai Piloti del Porto di Ravenna la piazza collocata tra i circoli nautici e la Lega navale sulla diga di Marina di Ravenna. Alla cerimonia, svoltasi domenica mattina, sono intervenute le autorità cittadine e militari. Con loro l’ammiraglio Paolo Pagnottella, presidente dell’Anmi. La cerimonia si è, infatti, svolta nell’ambito del programma per il XIX Raduno nazionale dei Marinai d’Italia. I Piloti del porto di Ravenna effettuano ogni anno circa 8.500 movimenti nave. Il Corpo annovera 14 piloti, 5 marinai e 3 amministrativi.

“I Piloti sono un fiore all’occhiello del nostro porto – ha detto il sindaco Fabrizio Matteucci – perché garantiscono la sicurezza dei traffici portuali. Quella mattina del 28 dicembre scorso abbiamo guardato con orgoglio e ammirazione lo sforzo dei soccorritori, tra i quali i Piloti, in seguito alla drammatica collisione tra due mercantili. Anche in forza di questa abnegazione condividiamo le forti preoccupazioni espresse da tutti i lavoratori portuali e dei servizi tecnico nautici per le riforme che limiterebbero la sicurezza negli scali. Noi riteniamo, invece, che la sicurezza sia un elemento di competitività al quale non vogliamo rinunciare”.

“Questo piazzale Piloti del porto di Ravenna – ha commentato il direttore marittimo e comandante del porto, Capitano di Vascello, Giuseppe Meli – costituirà nel tempo un punto di riferimento per la memoria dei ravennati. La dedica ai Piloti racchiude simbolicamente tutti gli uomini di mare. In questo contesto rendiamo omaggio a Gaetano Trombini, il primo pratico locale”.

Per il presidente dell’Autorità portuale, Galliano Di Marco “i servizi tecnico- nautici, quindi piloti, ormeggiatori e rimorchiatori, sono coloro che mandano avanti lo scalo con la difficoltà di operare in un porto-canale. Per questo ho chiesto al premier Matteo Renzi e al ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, di non adottare riforme che prevedano liberalizzazioni troppo spinte. Non è pensabile mettere a gara servizi come quelli dei piloti e degli ormeggiatori. Il rimorchio è già assegnato a gara”.

“I piloti operano qui dal 1898 – ha esordito il Capo pilota Roberto Bunicci – e sono stati testimoni e artefici di grandi trasformazioni. Agli inizi del ‘900 il canale era uno stretto budello che conduceva alla darsena di città. I fondali erano a – 4 metri, i traffici si svolgevano su bragozzi, poi su vaporetti.  Tra le trasformazioni cito nel 1956 la nascita della raffineria Sarom, tra il 1958 e il 1961 l’avvio dell’Anic e la realizzazione delle dighe foranee; nel 1966 la modifica dell’imboccatura dei moli guardiani da 35 a 70 metri; nel 1970 la creazione del bacino San Vitale; nel 1984 la seconda modifica all’imboccatura dei moli guardiani da 70 a 140 metri. Poi i tempi recenti: nel 2002/2004 il potenziamento dell’impianto di illuminazione e  il taglio del profilo di curva”.

“Continua incessantemente – ha aggiunto Bunicci – lo stravolgimento della morfologia portuale e dell’organizzazione del pilotaggio, con quest’ultima che si struttura e modella per far fronte alle nuove richieste dei traffici e del naviglio”. Un rammarico in chiusura: “Lo Stato destina ai porti solo l’1,4% delle risorse destinate alle infrastrutture, eppure gli scali sono un volano dell’economia”. Al termine della cerimonia è seguito lo scoprimento dell’opera realizzata dall’artista Lilli Doriguzzi.

Un tappeto in ceramica applicato sulla nuova pavimentazione del molo guardiano sud a Marina di Ravenna, sul quale è riportata una scritta che sottolinea con i tre verbi "entrare, uscire, manovrare" il lavoro del pilota ed è, allo stesso tempo, un omaggio alla città da parte del corpo Piloti che, da sempre, opera sul porto di Ravenna. A seguire, la premiazione della gara remiera vinta dall’armo di Pescara che, in collaborazione con il Circolo Canottieri di Ravenna, si è svolta nel Canale Corsini.

L’ammiraglio Pagnottella ha premiato tutti gli atleti (uomini e donne) partecipanti sottolineando che nello “spirito del marinaio” v’è sempre spazio per qualsivoglia sport a carattere marinaresco. Ecco perché nel quadro del raduno nazionale, ha concluso elogiandogli atleti, le competizioni sportive come il canottaggio non mancheranno mai.

MOSTRA - Domenica è stata inaugurata alla galleria FaroArte a Marina di Ravenna la “Mostra fotografica e documentale sull’attacco austroungarico a Porto Corsini”, promossa da Capit Ravenna e Pro Loco e inserita anche nelle iniziative del “Centenario della Grande Guerra”. L’inaugurazione, alla presenza del sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci e dell’ammiraglio Di Capua, è stata preceduta dallo srotolamento delle bandiere italiana, croata, ungherese, austriaca ed europea come simbolo dell’odierna unità in Europa delle nazioni allora nemiche.

La mostra, curata da Mauro Antonellini e Paolo Cavassini e allestita da Leonardo Casadei, ripercorre le vicende del primo atto della Grande Guerra per l’Italia, quando, il 24 maggio del 1915, il giorno dopo la dichiarazione di guerra dell’Italia all’Austria, gli austro-ungarici attaccarono Porto Corsini con alcune navi. In mostra foto, illustrazioni e documenti d’epoca – tra cui copie delle prime pagine dei giornali di allora – che creano un racconto lucidissimo e molto interessante di quel fatto storico.

«Siamo onorati della presenza dei Marinai d’Italia a questa inaugurazione – ha sottolineato Pericle Stoppa, presidente di Capit Ravenna –. La mostra ovviamente non è un’esaltazione della guerra, ma anzi della pace, per la quale la memoria storica è importantissima». Anche il sindaco Matteucci ha ribadito come «la mostra sia una scelta per mandare un messaggio di pace. La memoria storica è molto importante». L’esposizione rimarrà visitabile fino al 24 maggio.

IMG_5329-2

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Diga di Marina, intitolata la piazza ai Piloti del Porto di Ravenna

RavennaToday è in caricamento