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Cronaca

Ius Soli, i dati a Ravenna: un ragazzo su tre sotto i vent'anni è un cittadino straniero

Se prendiamo a riferimento la fascia di età 0-19 anni di tutti gli abitanti di Ravenna su 26.911 residenti, troviamo 8.176 cittadini stranieri, ovvero il 30,48%.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Assoraro organizza un altro dibattito di estrema attualità, aperto al pubblico, allo scopo di approfondire il tema dello ius soli che tanto, e forse anche troppo, sta condizionando la politica nazionale e l'agenda del governo. L’appuntamento è per le ore 20.30 del prossimo venerdì 27 ottobre presso Casa Melandri, in Via Ponte Marino 2 a Ravenna. 

La concessione della cittadinanza italiana è un tema di estrema importanza in quanto porterà nel medio e nel lungo termine una serie di mutamenti sociali che condizioneranno per sempre l’intero Paese con riflessi diversificati anche sui territori in relazione ad alcuni aspetti di “attrattività” per gli stranieri, come ad esempio il lavoro (e su questo anche la tipologia), ma anche il livello e l’efficienza dei servizi di accoglienza e di tipo socio-assistenziale. Mi spiego meglio, se prendiamo a riferimento le ultime statistiche dell’ISTAT riferite a tutto il 2015, senza alcun commento politico ed istituzionale degno di nota, emerge che l’Emilia Romagna, contandone 531mila, è al primo posto in Italia per numero di stranieri residenti, con una incidenza sulla popolazione dell’11,9%. Questa percentuale sale a Ravenna al 12,1%. Possono apparire percentuali irrisorie se paragonate ad altri Paesi europei, ma con l’introduzione di un diverso sistema di rilascio della cittadinanza, gli scenari possono mutare rapidamente così come il nostro modello sociale, sanitario ed assistenziale ed economico. E stando all’atteggiamento di alcuni schieramenti politici che ad oggi hanno affrontato questo tema, si è percepita più una visione legata al proprio mandato elettorale (ovvero alla successiva quanto imminente rielezione), che non ad una proposta equilibrata e lungimirante. 

Prendiamo ad esempio il nostro territorio per formulare alcune riflessioni. Il censimento ufficiale dell’Ufficio Studi e Statistica del Comune di Ravenna del 2014 indica come su poco più di 158mila abitanti, i cittadini stranieri con residenza siano oltre 19mila (il 12,08%). Fra questi l’intervallo di età da 0 a 19 anni, considerando questa la fascia nella quale gli stranieri potranno beneficiare, o quanto meno interessarsi maggiormente alla cittadinanza è del 42,55%. Se prendiamo invece a riferimento la fascia di età 0-19 anni di tutti gli abitanti di Ravenna, ovvero i bambini e i ragazzi che influenzeranno il futuro prossimo del nostro territorio, su 26.911 residenti, troviamo 8.176 cittadini stranieri, ovvero il 30,48%. In linea con lo scenario regionale e in parte nazionale, a Ravenna risultano prevalenti gli stranieri provenienti dalla Romana (4.239); dall’Albania (3.141) e dalla Macedonia (1.284). Seguono altri paesi come la Nigeria (1.105), il Senegal (1.129) e il Marocco (877). 

Partendo da queste riflessioni, è nostra intenzione approfondire il tema dello ius soli nel corso di un dibattito pubblico il prossimo 27 ottobre alle ore 20.30 presso la Sala d’Attore di Casa Melandri in Via Ponte Marino 2 a Ravenna. La serata comincerà con un quadro generale sulla legge n°92/1992 e vedrà come ospiti due esponenti del mondo politico e della cultura che esporranno le proprie idee sull’attuale progetto di legge. Da una parte Andrea Maestri, deputato di Possibile e Avvocato esperto in materia di immigrazione. Dall'altra parte Davide Giacalone, scrittore e noto editorialista che porrà l’attenzione su altri e diversi requisiti per la concessione della cittadinanza che questa legge non contiene. Sarà ospite anche Simone Gambino, Presidente onorario della nazionale Italiana di cricket che porterà una testimonianza sul tema della cittadinanza in ambito sportivo. Vale qui la pena ricordare che la proposta di modifica è attualmente ferma al Senato, ma fu votata alla Camera nell'ottobre del 2015 con i voti favorevoli del PD e dei movimenti riconducibili al Centro Sinistra. Si espressero in termini contrari Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d'Italia. Si astenne il Movimento 5 Stelle.

Paolo Guerra (www.assoraro.it)

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