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Cronaca

L'allarme della Guardia Costiera: "Un 'Mare Mostro' che sta affogando nella plastica"

Si è tenuta nella sede della Direzione Marittima dell’Emilia Romagna l’ultima tappa del lungo tour di "Mare mostro", la campagna di informazione sull'impatto della plastica in mare promossa da Mare Vivo

Si è tenuta mercoledì a Ravenna, nella sede della Direzione Marittima dell’Emilia Romagna, l’ultima tappa del lungo tour di "Mare mostro", la campagna di informazione sull'impatto della plastica in mare promossa da Mare Vivo: al fianco dei volontari dell'associazione, in questo “tour” che ha interessato tutte le coste della penisola, ne hanno dato testimonianza gli uomini e le donne del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera. In tutte le 15 Direzioni marittime sono state organizzate giornate simili indirizzate a tutti gli “stakeholder” del mare, autorità portuali, comuni, regioni, pescatori e al Sindacato Italiano Balneari per analizzare e trovare soluzioni concrete, soprattutto a livello locale, per combattere l’emergenza dei marine litter. L’obiettivo è stata la condivisione di informazioni per affrontare l'emergenza plastica e di questo argomento le Capitanerie di Porto sono le location ideali per una corretta presa di coscienza e di sensibilizzazione sul tema: un circolo virtuoso che diffonda il tema della prevenzione. Quotidianamente la Guardia Costiera è protagonista principale per la sicurezza in mare, la tutela dell'ambiente marino e della vigilanza sulla  filiera della pesca marittima, ma le minacce da fronteggiare sono molteplici, come il mostro apparentemente inarrestabile, indistruttibile - che si insinua persino nella catena alimentare dell'uomo - la plastica.

L'evento organizzato dalla Guardia Costiera e da Marevivo, ed il sostegno dei consorzi Castalia e CoNisma ha coinvolto tutti i Comandi delle Capitanerie di porto dislocate sull'intero territorio regionale e i protagonisti del mare, tra i quali l’Eni, la Fondazione Cetacei di Riccione, lo stesso Comune di Ravenna - da sempre sensibile alle tematiche ambientali - nonché l’Università di Bologna con il suo dipartimento di scienze biologiche. Dopo l’intervento introduttivo e i saluti del Capitano di Vascello Pietro Ruberto, Direttore Marittimo dell’Emilia Romagna e Comandante del porto di Ravenna nonché del Prefetto Francesco Russo e del Sindaco Michele De Pascale, si sono susseguiti gli interventi di Federico Di Penta, responsabile delle Relazioni Internazionali di Marevivo, Gianandrea Baroncini, asessore all’ambiente del Comune di Ravenna che ha illustrato le numerose iniziative di sensibilità ambientale intraprese dal Comune nell’ambito di scuole e con operatori del settore, Diego Portoghese, Responsabile del Distretto Centro Settentrionale di Eni, il quale ha dapprima illustrato l’ambito della produzione di gas metano estratto dalle piattaforme antistanti la costa romagnola e, in questo contesto, di come l’Eni abbia da tanti anni avviato una politica ambientale che segue con professionalità tutta la tracciabilità dei rifiuti secondo quanto previsto dalla vigente normativa ambientale.

La seconda parte dell’incontro ha visto anche l’intervento di Sauro Pari, Direttore della Fondazione Cetacei di Riccione che ha spiegato a tutti gli intervenuti come opera la stessa per salvare gli esseri marini che vengono a contatto accidentalmente con i rifiuti plastici (ingoiandoli o rimanendo intrappolati in reti abbandonate). Importante è stato anche l’intervento di Stefania Piariulli, Ricercatrice presso l’Istituto di Ecologia marina dell’Università di Bologna, che ha evidenziato come "l’inquinamento da microplastiche è una problematica complessa di cui solo negli ultimi anni si è iniziato a valutare concretamente la gravità e i potenziali rischi. Dal punto di vista scientifico la priorità assoluta è lo sviluppo di metodologie operative adeguate e standardizzate al fine di valutare l’entità e gli effetti a lungo termine del fenomeno”. L’intervento finale è stato quello del Capitano di Fregata Armando Ruffini della Guardia Costiera di Ravenna il quale ha illustrato alla platea le politiche e l’ambiente giuridico in materia ambientale in cui da sempre opera con professionalità il personale del Corpo delle Capitanerie di Porto. A conclusione della mattinata anche il Direttore marittimo Ruberto ha ritenuto “importante questo momento di informazione e riflessione in quanto i nostri piccoli gesti possono determinare la salvezza del futuro per i nostri figli: noi abbiamo preso in prestito il mondo loro e abbiamo il dovere morale di lasciarlo alle generazioni future in condizioni migliori di come lo abbiamo ricevuto”. La campagna “Mare Mostro” non si ferma qui ma continuerà a diffondere l’importanza di ridurre l’uso della plastica “usa e getta. In particolare, l’Associazione ha già lanciato delle iniziative per sensibilizzare i cittadini sulle microfibre, le microplastiche rilasciate in lavatrice dai tessuti sintetici, come l’acrilico e il poliestere, e sulle cannucce di plastica che si usano soltanto per 20 minuti al massimo ma impiegano 500 anni per essere smaltite.

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