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Cronaca

L'Hub portuale è pronto a salpare: progetto colossale da 235 milioni di euro

E' stato presentato venerdì il progetto definitivo destinato a "rilanciare l'intera città". Ecco come cambierà il porto nei prossimi sei anni

Il Porto di Ravenna è costituito da un canale principale, il Canale Candiano della lunghezza di circa 12 chilometri e due secondari, Baiona a Piombone. Nel complesso sono attualmente presenti 24 km di banchine disponibili, di cui 18.5 km operative. Le merci trattate dai terminalisti privati sono principalmente rinfuse, liquidi e container. A seguito delle analisi del traffico e degli scenari futuri, il Piano Regolatore Portuale ha fissato come priorità per lo sviluppo del Porto l’approfondimento dei fondali per permettere l’ingresso di navi di dimensioni maggiori rispetto alle attuali, oltre alla realizzazione di un nuovo Terminal Container e nuove aree destinate alla logistica.

Cosa prevede la prima fase del progetto

Approfondimento dei fondali a -13,50 metri del canale marino e dell’avamporto e nell’approfondimento del Canale Candiano a -12,50 metri fino alla Darsena San Vitale, con il dragaggio di oltre 4.700.000 metri cubi di materiale; realizzazione di una nuova banchina, della lunghezza di oltre 1.000 metri, destinata a terminal container sul lato destro del Canale Candiano in Penisola Trattaroli, che sarà raggiunta dalla linea ferroviaria; adeguamento strutturale alla normativa antisismica e ai nuovi fondali di oltre 2.500 metri di banchine esistenti; approfondimento dei fondali di ulteriori banchine (già adeguate) per uno sviluppo lineare di oltre 4.000 metri; e realizzazione di nuove piattaforme logistiche urbanizzate e attrezzate in area portuale per circa 200 ettari utilizzando parte del materiale di risulta dai dragaggi opportunamente trattato. Nella seconda fase, che avrà inizio non appena ultimati i lavori della prima fase e sarà stato realizzato l’impianto di trattamento dei materiali risultanti dall’escavo, si completerà l’escavo dei fondali sino alla profondità di 14,5 metri.

Costi di realizzazione e fonti di finanziamento

Il quadro economico prevede una spesa di 197 milioni di euro, più una previsione di 15 milioni per spese tecniche e imprevisti e 22 milioni per l'acquisizione delle aree, per un totale di 235 milioni di euro per il completamento della prima fase di lavori. I contributi sono tre: il Cipe nel 2012 ha approvato il progetto preliminare con l’assegnazione definitiva dell’importo di 60 milioni di euro, a valere sulle risorse del "Fondo infrastrutture ferroviarie, stradali e elativo a opere di interesse strategico"; la Banca Europea per gli Investimenti (Bei) nel 2013 ha approvato l’erogazione di un finanziamento di scopo sino a 120 milioni di euro per il progetto; l’Autorità Portuale investirà fondi propri già disponibili per 55 milioni di euro.

Tempi di esecuzione

Il cronoprogramma dell’intervento risente principalmente dei tempi necessari all’espletamento di tutti gli iter autorizzativi connessi ad un progetto complesso che coinvolge una numerosa serie di soggetti istituzionali e, dal punto di vista tecnico, dei tempi necessari per la corretta gestione dei materiali risultanti dall’escavo. Il progetto definitivo sarà depositato lunedì 18 settembre al Ministero Infrastrutture e Trasporti per la relativa istruttoria presso tutti gli enti competenti. I tempi di istruttoria sono previsti in circa un anno. I lavori della prima fase, che dovrebbero partire a inizio 2019, sono previsti durare circa quattro anni per la realizzazione delle infrastrutture e, contemporaneamente, sarà realizzato l’impianto di trattamento dei materiali di dragaggio che richiederà sei anni. La fase di approfondimento dei fondali durerà altri due anni circa. Non appena completato l’iter autorizzativo e ottenuta la delibera del Cipe si provvederà a indire la gara di appalto, per avviare i lavori nei primi mesi del 2019. "Nella peggiore delle ipotesi - conclude Rossi - si parla di sei anni a partire dal 2019, tuttavia la speranza è quella di riuscire a farcela in 3 o 4 anni al massimo"

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