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Cronaca

"La carta delle potenzialità archeologiche è incompleta"

"E’ stata presentata lo scorso 23 gennaio la Carta delle Potenzialità Archeologiche del territorio del Comune di Ravenna nella riunione della Commissione consiliare n° 3 Assetto del territorio"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

E’ stata presentata lo scorso 23 gennaio la Carta delle Potenzialità Archeologiche del territorio del Comune di Ravenna nella riunione della Commissione consiliare n° 3 Assetto del territorio.
La Carta è stata elaborata seguendo le Linee guida emesse dalla regione Emilia-Romagna, nel 2014, per l’elaborazione della carta delle potenzialità archeologiche del territorio. 
La Carta archeologica di Ravenna era stata richiesta già nel 2012 dal nostro Comitato per salvaguardare la storia di Ravenna presente sotto Ravenna stessa in occasione della cementificazione prevista per l’area della ex caserma militare di via Bixio dal Comune di Ravenna.
La società ArcheoSistemi, vincitrice della gara di appalto, doveva elaborare, entro la fine del 2015, lo studio delle potenzialità archeologiche del Comune di Ravenna. Lo studio è stato però consegnato solo nel 2016.
Lo Studio redatto dopo due anni di lavoro individua, schedandoli e riportandoli sulle mappe, i ritrovamenti puntuali dei reperti archeologici avvenuti in città e nel forese suddividendo il territorio comunale in zone di tutela a diversa potenzialità archeologica.
E’ però necessario integrare le informazioni contenute nella Carta delle Potenzialità Archeologiche per la mancanza di numerosi ritrovamenti archeologici documentabili della viabilità storica mancante e della bibliografia di consultazione carente.
La Carta delle Potenzialità Archeologiche possiede inoltre una grave lacuna rappresentata dalla mancata classificazione del centro storico di Ravenna imputabile anche al fatto chela Regione Emilia-Romagna non ha ancora emesso le Linee guida per l’elaborazione della Carta archeologica dei centri storici.
E’ fondamentale tutelare e valorizzare le aree con alta probabilità di rinvenimenti archeologici presenti nel territorio comunale e maggiormente nell’area urbana di Ravenna modificando, da subito, le regole edilizie del RUE (Regolamento Urbanistico Edilizio) in modo più conservativo e tutelativo delle presenze archeologiche giungendo anche a modificare la pianificazione territoriale prevista dal vigente Piano regolatore PSC (Piano Strutturale Comunale) allo scopo di salvaguardare la città archeologica presente nel sottosuolo.
Difatti in tali aree, dove ogni intervento che presuppone attività di scavo e/o movimentazione del terreno, dovrà essere subordinato all'esecuzione di sondaggi preliminari, svolti in accordo con la competente Soprintendenza per i Beni archeologici.
Le regole edilizie da introdurre nel RUE per l’area del Centro storico e del’area urbana di Ravenna devono comprendere il preventivo nullaosta della Soprintendenza per tutti gli interventi di demolizione e ricostruzione o che comportino opere di fondazione e di scavo oltre i 50 centimetri di profondità oltre che  essere  preceduti  da  indagini  archeologiche  preliminari  (carotaggi  e/o  saggi  di  verifica 
archeologica).
La pianificazione urbanistica, prevista dal PSC, deve essere modificata nella destinazione delle aree per la costruzione di edifici o infrastrutture o attività produttive allo scopo di salvaguardare, tutelare e valorizzare le testimonianze storiche ed archeologiche  presenti nel sottosuolo. 
E’ necessario infine vincolare le aree di proprietà pubblica come, ad esempio, l’area della ex Caserma Alighieri di via Bixio, l’area di largo Giustiniano (parcheggio ex-caserma Gorizia), il parcheggio di via Porta Aurea e quello di via Guidarelli, e le aree private degli orti degli ex-Cappuccini e dell’ex-AMGA di via Venezia per scongiurare le cementificazioni previste. 
In queste aree è indispensabile avviare delle regolari campagne di scavo per la scoperta e valorizzazione delle esistenti presenze archeologiche trasformando il rischio archeologico in una potenzialità di sviluppo e conoscenza della nostra Ravenna.             

                                                                                    Comitato AveRavenna
 

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