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Cronaca

La Direzione Marittima torna nella sede storica: "Il Porto è la nostra speranza più grande"

Durante la cerimonia è stato ricordato il Capitano di fregata Adriano Carassai, scomparso ad agosto in un tragico incidente, a cui è stata dedicata una sala nello storico edificio sul Candiano

Dopo 15 anni la Direzione marittima torna nella Darsena di città e si riavvicina ai cittadini. Sono infatti terminati i lavori di ristrutturazione della vecchia sede della Capitaneria di Porto in via Antico Squero. Prima del trasferimento di tutti gli uffici nella sede di Porto Corsini, avvenuto nel 2002, nell’edificio storico che si affaccia sul Candiano venivano svolte tutte le pratiche amministrative inerenti l’attività portuale. Originariamente la Capitaneria di porto collocò i suoi primi uffici nell’ottocentesco faro di via Tahon de Revel, distrutto nel 1944, a Marina di Ravenna. In via Antico Squero è approdata poi negli anni '30. Pochi mesi fa il Provveditorato Opere Pubbliche per l’Emilia Romagna e le Marche ha concluso i lavori di ristrutturazione della palazzina centrale e, al pian terreno, sono tornati gli uffici, mentre ai piani superiori sono stati ricavati degli appartamenti destinati al personale. Dai primi di settembre si è insediato il comando della Direzione Marittima dell’Emilia Romagna, mentre a Porto Corsini sono rimasti i servizi della Capitaneria di Porto e la sede operativa. Le note dell’inno nazionale hanno suggellato la cerimonia inaugurale con la consegna del tricolore al Comandante Pietro Ruberto da parte del Presidente della locale sezione dell’Anmi (associazione nazionale marinai d'Italia), Silvano Molducci, in un ideale collegamento tra il passato il presente e il futuro dell’Istituzione.

La sede restaurata della Direzione Marittima (foto Massimo Argnani)

La Caserma è stata inaugurata martedì mattina con una cerimonia alla quale hanno presenziato le autorità della città. "La data di questa inaugurazione è stata fissata circa 4 mesi fa, poi il 21 agosto è giunta la tragica notizia che ci ha lasciato un vuoto enorme - spiega il Direttore Marittimo Capitano di Vascello Pietro Ruberto ricordando il Capitano di fregata Adriano Carassai, scomparso ad agosto in un tragico incidente proprio mentre tornava a casa dalla sede di Porto Corsini, a cui è stato dedicato un minuto di silenzio all'inizio della cerimonia - In un primo momento volevamo annullarla, poi abbiamo pensato che invece poteva essere l'occasione per ricordare Adriano e onorare la sua memoria. Pietro era un uomo allegro e solare, avrebbe sicuramente gradito questa cerimonia che attendeva con ansia. Abbiamo fissato una messa in sua memoria, come occasione per dimostrare che saremo sempre vicini alla famiglia. La moglie di Pietro mi ha pregato di ringraziare tutti i colleghi che hanno sostenuto, sia moralmente che materialmente, la sua famiglia in questo momento difficile". Il Direttore Marittimo ha ricordato poi Nicoletta Missiroli e Pietro Pezzi, i due poliziotti scomparsi a settembre in un incidente mentre si trovavano in servizio: "La nostra regione in questo periodo sta pagando un prezzo elevatissimo per quanto riguarda le morti di uomini in servizio, che abbiamo ricordato nella cerimonia di inaugurazione della cappella militare dedicata a Santa Barbara, celebrata dall'Ordinario Militare d’Italia Monsignor Santo Marcianò e concelebrata dall'Arcivescovo Lorenzo Ghizzoni. Voglio ringraziare tutti i cittadini e gli operatori di Ravenna che hanno contribuito a donare mobili per arredare gli uffici della caserma, dimostrando ancora una volta la grande generosità di questa terra. Questa "rinascita" si inserisce nel progetto di riqualificazione della Darsena di città e si avvicina alla cittadinanza e alle istituzioni. Uno dei porti più importanti dell'Adriatico merita una struttura all'altezza: non può esserci sviluppo senza sicurezza, sicurezza che deve essere considerata un investimento e non un costo, imprescindibile per assicurare la produttività e garantire al porto di prosperare".

"Quella di Pietro è una perdita fortissima per tutta la comunità della nostra provincia e per tutta la regione - ha commentato il sindaco Michele de Pascale - Il mio primo pensiero va a lui e a tutti gli uomini che hanno perso la vita servendo la nostra città. Alla Capitaneria di porto affidiamo una responsabilità enorme: quella del mare, un tratto di identità della nostra terra e la più importante speranza di sviluppo per migliaia di persone, penso alle aziende del porto, al turismo, alla pesca, all'energia. Il porto è la nostra principale speranza di dignità, di lavoro e di crescita. Nel vostro lavoro in mare c'è non solo l'orgoglio degli uomini della Capitaneria, ma quello di tutti i cittadini italiani che nella vostra opera coraggiosa vedono ciò che l'Italia è in grado di fare.

"Siamo un organizzazione "piccola" di circa 11mila persone, ma facciamo tante cose - ha spiegato il Comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera Ammiraglio Ispettore Capo Vincenzo Melone - Ma dobbiamo farci conoscere: mostrare che facciamo il nostro dovere e che ci mettiamo il cuore nelle cose, perchè la forza di un corpo sta proprio nella sua capacità di farsi conoscere, all'interno della propria organizzazione per creare un senso di appartenenza, e all'esterno, dalle istituzioni, dal governo, così che le decisioni vengano prese in maniera giusta e non si commettano errori - continua il Comandante riferendosi alla questione immigrazione - Dobbiamo arrivare anche nei contesti internazionali, dove vengono prese le decisioni a livello europeo, in modo che l'Italia non sia soccombente a decisioni prese da altri e che rispettano la mentalità di altri paesi. Autorità marittima e Autorità di sistema portuale devono fare sistema: sono due mezze mele che devono lavorare in sintonia". Anche il Comandante Melone ha ricordato il collega scomparso ad agosto: "È difficile restitere alla commozione quando parliamo di Adriano, un uomo che rappresenta lo spirito di tutti noi". Alla fine della cerimonia è stata inaugurata la sala riunioni intitolata proprio al Capitano Carassai, benedetta dall'Arcivescovo Ghizzoni che ha rivolto parole d'affetto alla moglie e al figlio di Adriano: "Questo ragazzo è fiero di suo padre ed è destinato a grandi cose. Sappiate che non vi lasceremo soli, tutti noi vi vogliamo bene. Adriano, vivrai sempre nei nostri cuori".

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