rotate-mobile
Cronaca

La mamma "anti-gender": "Hanno fatto leggere un libro lgbt a mio figlio senza il mio consenso"

Una denuncia anonima portata alla luce da Stefano Gardini (Popolo della Famiglia) che arriva da una mamma, che si autodefinisce "anti-gender", di un bambino che frequenta una scuola media di Ravenna

Una denuncia anonima portata alla luce da Stefano Gardini (Popolo della Famiglia) che arriva da una mamma, che si autodefinisce "anti-gender", di un bambino che frequenta una scuola media di Ravenna. "Durante lo scorso anno scolastico, in una biblioteca della città, è stato realizzato un progetto dedicato alla lettura - racconta la madre - Uno dei libri proposti dalle animatrici è "George" di Alex Gino, noto scrittore del mondo lgbt". Il libro racconta la storia di George, un bambino il cui sogno più grande è quello di essere una bambina, Melissa. "Della presenza nel progetto scolastico di letture di questo genere, quindi dai contenuti sensibili, le famiglie non erano state avvisate e nemmeno era stato chiesto loro un consenso esplicito alla trattazione di temi così delicati in un contesto a nostro avviso inadeguato. Una mamma preoccupata ha cercato più volte di parlare con la dirigente scolastica, ottenendo generiche rassicurazioni sulla bontà del progetto. Successivamente, al termine di una serata aperta al pubblico e quindi anche ai ragazzi dedicata alle letture, la stessa donna ha voluto affrontare il tema con le animatrici, contestando anche a loro l’imposizione della lettura di George senza autorizzazione".

"Il Popolo della Famiglia chiede, anche col supporto di quanto indicato nella circolare Miur (Ministero Istuzione-Università-Ricerca) 4321 del 06/07/2015, che sui temi sensibili ogni scuola informi in modo completo e preciso le famiglie e ottenga la loro adesione ai progetti con temi sensibili - conclude arrabbiata la madre - Sollecitiamo tutti i dirigenti scolastici a vigilare con la massima attenzione sulla chiarezza del piano triennale dell’offerta formativa, che deve riportare in modo esplicito la trattazione di questi temi, a informare puntualmente le famiglie, a chiedere e rispettare le adesioni e non adesioni, a predisporre attività alternative per i bambini le cui famiglie sceglieranno di non aderire a determinati progetti. A tal fine abbiamo predisposto un modulo di consenso informato preventivo che le famiglie possono richiederci e consegnare alle scuole. Noi stessi vigileremo perchè i diritti delle famiglie vengano pienamente rispettati e la loro priorità nelle scelte educative sia posta al centro dell’attenzione".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La mamma "anti-gender": "Hanno fatto leggere un libro lgbt a mio figlio senza il mio consenso"

RavennaToday è in caricamento