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Cronaca

Si lancia dalla finestra per sfuggire all'ira del marito: arrestato per tentato omicidio

La donna si sarebbe infatti gettata di proposito per sfuggire al marito, un connazionale 35enne, arrestato poi con l'accusa di tentato omicidio

C'è un risvolto inquietante nel caso della 27enne che domenica pomeriggio è precipitata da una finestra al primo piano della sua abitazione in via Cairoli, in pieno centro storico a Ravenna. La donna, di nazionalità afgana, si sarebbe infatti gettata di proposito per sfuggire al marito, un connazionale 35enne, arrestato poi con l'accusa di tentato omicidio.

Si lancia dalla finestra per sfuggire al litigio col marito (foto M.Argnani)

E' quanto emerge dalle indagini dei Carabinieri di Ravenna: dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza della strada, e anche da quanto riferito da alcuni testimoni, dopo essersi gettata nel vuoto facendo un volo di circa cinque metri la donna, in preda alle urla, sarebbe stata raggiunta dal marito, sceso per tentare di sollevarla e riportarla in casa. La cosa ha fatto insospettire gli inquirenti: così la Polizia locale di Ravenna, intervenuta sul posto, ha informato l'Autorità giudiziaria e il pm di turno Angela Scorza ha delegato i Carabinieri per il prosieguo delle indagini.

I militari hanno quindi ascoltato la donna, portata all'ospedale Bufalini di Cesena dopo la rovinosa caduta: la ferita, che sul corpo presentava diverse contusioni, ha raccontato che tutto era nato da una lite molto violenta. Ancora da chiarire se nel litigio l'uomo abbia tentato di colpire la moglie con un coltello. Fatto sta che la 27enne, disperata, per sfuggire all'alterazione del marito ha cercato la via di fuga più veloce lanciandosi nel vuoto. Il 35enne si trova ora nel carcere di Ravenna.

Emergenza coronavirus e violenza domestica

Dall’inizio del lockdown in Italia diverse associazioni hanno denunciato i rischi dell’isolamento forzato in famiglia per molte donne, esposte al rischio della violenza domestica. In Italia è attivo il numero gratuito 1522, un servizio pubblico promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Pari Opprtunità, che offre anche la possibilità di avviare una chat quando non è possibile o consigliabile comunicare a voce. La rete D.i.Re, a cui aderiscono 80 centri antiviolenza in tutta Italia, ha registrato i casi di circa 2900 donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza nel mese di marzo, con un incremento di oltre il 74% rispetto alla media mensile registrata nel 2018 (ultimo anno in cui dati sono disponibili).

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