Lanciata dal marito giù dal balcone, la dura ripartenza di Rita "su un piede solo"
Quella di Rita, madre di tre figli, è una storia che a gennaio ha sconvolto tutta la Romagna, quando suo marito, un 38enne, al termine di una lite la sollevò di peso per poi gettarla dal balcone
Quella di Rita è una storia che a gennaio ha sconvolto tutta la Romagna, quando suo marito, un 38enne nigeriano, al termine di una lite la sollevò di peso per poi gettarla dal balcone della loro abitazione di Bagnacavallo. Dopo quel tragico volo, in cui la donna si procurò diverse fratture, Rita fu trasportata all'ospedale di Lugo, mentre i Carabinieri arrestavano il marito con l'accusa di tentato omicidio. Una scena tremenda a cui assistettero diversi residenti e che fu tristemente vissuta anche dai tre piccoli figli della coppia, inermi di fronte alla violenza del padre.
A tre mesi di distanza dall'accaduto, la situazione di Rita è ancora drammatica. La donna, 36 anni di origine nigeriana, risente ancora dei traumi causati dalla caduta. "Quando ho incontrato Rita, a Bagnacavallo, stava camminando trascinandosi con le stampelle zoppicando su un solo piede - racconta Monica, una donna residente a Bagnacavallo - È arrivata a piedi fino alla stazione per prendere il treno e poi è andata a piedi fino all'ospedale di Lugo, dove segue un percorso di fisioterapia riabilitativa. Una scena che mi ha spezzato il cuore, tanto che da quel giorno mi sono offerta di accompagnarla in ospedale in macchina".
La vita di Rita non è facile: una donna che si è ritrovata sola in un paese straniero, viva per miracolo dopo il tentato omicidio, che deve prendersi cura di una figlia di 10 anni e due gemelli di 6. "Rita non sa più come andare avanti - continua Monica - Il giovedì si reca alla Caritas dove riceve una busta con beni di prima necessità ed è seguita dagli assistenti sociali, ma sopravvive a stenti. Non ha la macchina, e anche se l'avesse in questo momento non potrebbe utilizzarla, per via delle fratture. I bambini si recano spesso a scuola da soli, a volte qualche genitore o gli insegnanti li riportano a casa dopo le lezioni".
A fine aprile Rita potrà trasferirsi coi suoi bimbi in una casa popolare, ma dovrà essere in grado di pagare l'affitto. "Ora vorrei solo trovare un lavoro - racconta Rita, che si esprime a fatica in italiano e si mostra molto timida - So fare la lavapiatti, le pulizie, sono disponibile a qualunque cosa". Il marito di Rita ora si trova fuori dal carcere e lavora in Germania, ma ogni tanto torna a Bagnacavallo per trovare i suoi figli. "Lo faccio per il loro bene", racconta schiva Rita con un velo di tristezza nella voce. La sua è una vita ormai segnata da un trauma indelebile, quello di una donna che ha visto la morte in faccia, una morte scampata per miracolo.
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