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Cronaca

Lo spot del supermercato su palazzo Merlato, il Comune: "Non lo sapevamo"

Massimo Manzoli ha puntato i riflettori su una proiezione "insolita" che ha fatto la sua comparsa sulle mura del Comune pubblicizzando l'inaugurazione di un supermercato

Lunedì il capogruppo di Ravenna in Comune Massimo Manzoli ha puntato i riflettori su una proiezione "insolita" che, il 25 novembre scorso, ha fatto la sua comparsa sulle mura di palazzo Merlato, sede comunale, pubblicizzando l'inaugurazione di un supermercato al centro commerciale Esp. "In questo momento di forte crisi del commercio, in cui gli esercenti del centro storico sono in estrema sofferenza, riteniamo che questo tipo di pubblicità non ricada all'interno delle linee guida di rilancio del centro storico stesso - ha spiegato il consigliere d'opposizione - Non ci risulta che questo tipo di pubblicità innovativa sia già stata utilizzata e, tuttora, non risultano chiari regolamenti e maccanismi per i quali ai privati viene concesso di proiettare pubblicità su edifici pubblici di interesse storico e artistico come palazzo Merlato. Inoltre riteniamo preoccupante l'uso di fabbricati di carattere storico e artistico come sfondo a messaggi pubblicati di aziende private".

Durante il consiglio comunale di martedì, l'assessore Massimo Cameliani ha risposto al question time presentato da Manzoli. "I nostri uffici stanno facendo le dovute verifiche per capire se, come pensiamo, sia dovuta l'imposta comunale di pubblicità - ha risposto Cameliani - Non c'è stata, infatti, occupazione di suolo pubblico, ma la norma non è chiara in merito. Sono già stati fatti dei verbali dalla Polizia municipale. Non eravamo a conoscenza di questa forma di pubblicità". Ben poco soddisfatto della risposta il consigliere di Ravenna in Comune: "State dicendo che la catena di supermercati ha fatto pubblicità sulle mura di un palazzo storico, nonchè sede comunale, senza pagare nè chiedere permessi, e mi pare di capire che stiate semplicemente cercando di capire se farvi pagare l'imposta comunale di pubblicità o no: mi sembra una cosa gravissima. Non basta accertare le violazione e successivamente richiedere adeguate ammende: riteniamo necessario che si analizzi velocemente la situazione e si chiuda quella che è un'importante voragine politica e normativa.Vista la mancanza di precisazioni e in assenza di sanzioni serie e pesanti da parte dell'amministrazione, temiamo che con un semplice proiettore chiunque possa arrogarsi il diritto alla propria pubblicità in qualsiasi punto della città. Potrebbe esserci un rischio far west pubblicitario inaccettabile. Infine riteniamo che palazzi di interesse storico - artistico debbano essere al di sopra di ogni speculazione di tipo pubblicitario e su di essi sia vietata ogni forma di proiezione pubblicitaria.Ovviamente non riteniamo la questione chiusa e lavoreremo per far sì che vicende come queste non possano più accadere in centro storico e in ogni parte del comune di Ravenna".

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