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Cronaca Lugo

Lugo, due nuove unità cinofile per il soccorso a persone sepolte da macerie

Con i due nuovi brevetti, l'associazione Le Aquile ucs di Lugo raggiunge quota 147 unità cinofile brevettate nella ricerca di persone travolte da macerie e in quella di persone disperse in superficie

Al campo della Protezione civile di Ghedo (Brescia) si sono svolti gli esami operativi per la ricerca di persone sepolte da macerie, organizzati dal nucleo cinofilo da soccorso “Argo” del gruppo alpini di Fiorano al Serio. Dodici le unità cinofile provenienti da quattro sezioni alpine e due unità dell’associazione Le Aquile ucs (unità soccorso cinofilo) di Lugo. Sul campo, molto tecnico, sono stati ottenuti ottimi risultati: 9 i binomi uomo-cane abilitati.

“Si è concretizzato il lavoro svolto per lunghi mesi – hanno commentato i giudici dell’Enci (ente nazionale cinofilia italiana) Daniele Peres ed Erika Bonzanni - È la dimostrazione che questi esami, da alcuni così temuti, non sono insormontabili. Basta serietà e professionalità nella preparazione. Si chiede molto ma siamo certi che per essere una vera unità cinofila da soccorso sia necessario avere cani che sono in grado di  dare alte performance”.

L’associazione Le Aquile ucs nasce nel 1999 a Lugo e nel 2002 inizia a brevettare i suoi cani, sia con esami regionali che esami Enci. Le discipline in cui si cimentano le unità cinofile da soccorso sono due: la ricerca di persone travolte da macerie e la ricerca di persone disperse in superficie. Con i due nuovi brevetti, Sauro Pedini con Zoe e Claudio Tassinari con Katrine, Le Aquile ucs raggiungono quota 147 unità cinofile brevettate nelle due specialità, con la media di nove all’anno

“E’ il frutto di un addestramento costante e di una elevata professionalità– riferisce il presidente dell’associazione Ignazio Bologna – Di un team Istruttori e figuranti di alto livello e di un impegno e passione da parte delle unità cinofile eccezionale. E’ questo il mix che fa grande il nostro gruppo e ci permette di essere presenti nella provincie di Ravenna, Rimini e Forlì Cesena, sempre pronti a collaborare con le istituzioni, e pronti a partire come già capitato nei tremendi terremoti che hanno colpito L’Aquila, Finale Emilia e Amatrice”.

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