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Cronaca Lugo

Lugo, "il Pavaglione è come una Ferrari senza motore. Ecco come rilanciarlo"

«Il Pavaglione ha un potenziale incredibile ed è un peccato che versi in un simile degrado. È come avere una Ferrari senza motore - continua - basta guardare come sono ridotti i bagni pubblici"

«Il Pavaglione dovrebbe autogestirsi». A lanciare la proposta è la 31enne Maria Carlotta Pocaterra, co-titolare del negozio di scarpe e abbigliamento "Le logge", che da marzo ha preso il posto dello storico "Forlani" sotto il quadriportico lughese, nonché fondatrice di un affollato gruppo sul social network Facebook: "Comitato per la salvaguardia del Pavaglione di Lugo".

«Le varie amministrazioni comunali hanno dimostrato di non essere in grado di curare adeguatamente questa struttura: per questo va costituito un comitato di gestione che raggruppi i negozianti, un po' come avviene nei centri commerciali - precisa Pocaterra aggiungendo che - il comitato potrebbe occuparsi di redigere un regolamento comune che stabilisca, per esempio, di tenere perlomeno le vetrine illuminate in concomitanza di eventi che portano visitatori in città, come la serata lughese del Ferrara Buskers Festival. Inoltre, potrebbe indurre gli esercenti ad uniformare l'arredo esterno di bar e ristoranti, oggi, a mio parere, troppo eterogeneo. E poi ci si potrebbe occupare della promozione del Pavaglione nel suo complesso, organizzando eventi mirati e predisponendo un sito internet, e magari pure un ufficio stampa per pubblicizzare le iniziative».

Insomma, la proposta è che il comitato di gestione svolga la stessa funzione di un'assemblea di condomino. «Il Pavaglione ha un potenziale incredibile ed è un peccato che versi in un simile degrado. È come avere una Ferrari senza motore - continua - basta guardare come sono ridotti i bagni pubblici: indecenti, e spesso neppure funzionanti. Se il comune non ha neanche quei pochi soldi che servirebbero per metterli a posto, allora che si chieda ai privati di sponsorizzare i lavori in cambio di visibilità: basterebbe mettere una targhetta in loco per rendere noto il nome dell'azienda che ha svolto gratuitamente l'opera».

Un modo di procedere, questo, che potrebbe applicarsi anche alla riqualificazione di alcune parti del Pavaglione. «Ristrutturi gratuitamente una colonna che si sta deteriorando? Allora sopra quella stessa colonna potrebbe essere posizionata una targhetta con il nome della società che si è prestata».

C'è poi la questione degli spazi vuoti o sottoutilizzati. «Perché i locali sfitti non vengono usati per qualche attività extra, come esposizioni di opere d'arte, finché non saranno di nuovo occupati? Necessita di sistemazione l'area centrale interna a cielo aperto: quella pavimentazione in ghiaia non è il top! Perché non trovare una soluzione e permettere a bar e ristoranti di avere lì un dehors esterno? Potrebbe diventare il vero salotto della città». Infine, un altro punto per Pocaterra è importante: «Per prevenire il degrado, il Pavaglione deve dotarsi anche di un guardiano».

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