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Cronaca

Manichini impiccati, indagata una donna. I proletari: "Se toccano lei, toccano tutti noi"

Arriva la solidarietà da parte dell'estrema sinistra, con un comunicato del “Circolo proletari comunisti Ravenna” alla donna indagata in quanto ritenuta autrice  di alcuni vandalismi

Arriva la solidarietà da parte dell'estrema sinistra, con un comunicato del “Circolo proletari comunisti Ravenna” alla donna indagata in quanto ritenuta autrice  di alcuni vandalismi avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 agosto scorso in risposta alla commemorazione della morte del gerarca fascista Ettore Muti da parte di esponenti dell'estrema destra. Nell'occasione venne imbrattato il muro di chiosco del cimitero con della vernice  sul muro di un chiosco e vennero apposti dei manichini impiccati col volto di Muti. Per i proletari c'è stato solo “il sequestro di materiale usato per il suo lavoro di educatrice, dalle bombolette spray a forbici a guanti a scotch”.

Ed ancora: “Così si sbatte il mostro in prima pagina che in realtà serve a coprire il reato che i neofascisti nostrani da tempo commettono con ronde, aggressioni e intimidazioni a compagni e ad immigrati, intitolazioni di strade ai fascisti, svastiche sui simboli della resistenza antifascista, la scritta "dux" tagliata sull'erba del parco del Senio, la commemorazione del gerarca segretario del partito fascista, Muti, con tanto di protezione militare delle forze repressive che sono pure arrivate a manganellare i compagni del presidio antifascista”.

Ed infine: “Il circolo di proletari comunisti di Ravenna è incondizionatamente dalla parte della compagna antifascista. Se toccano lei, toccano tutti quanti noi, che siamo complici e solidali. E allo stesso tempo ribadiamo che il fascismo è un reato e che quindi è necessario lottare con ogni mezzo necessario per la messa fuorilegge e lo scioglimento dei gruppi neofascisti”.

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