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Cronaca

Manutenzione dei fondali, il sindaco ribadisce il no alle casse di colmata a Marina

"Il Comune di Ravenna è contrario all'ipotesi di realizzare le casse di colmata nel mare di fronte a Marina di Ravenna. Il 26 novembre saremo a Marina di Ravenna ad un' assemblea pubblica promossa dal Consiglio Territoriale del Mare"

"Il Comune di Ravenna è contrario all'ipotesi di realizzare le casse di colmata nel mare di fronte a Marina di Ravenna. Il 26 novembre saremo a Marina di Ravenna ad un' assemblea pubblica promossa dal Consiglio Territoriale del Mare per illustrare la nostra posizione, che adesso anticipo per sommi capi". Il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci ribadisce la posizione dell'amministrazione comunale.

Sullo stesso tema tutti i consiglieri comunali di opposizione (Ancisi, Ancarani, Baldini, Bucci, Foschini, Gatti, Grandi, Guerra, Santarella, Stampa e Vandini) hanno sottoscritto una richiesta di convocazione del consiglio comunale perché il Comune indica una “Consultazione della popolazione sulla realizzazione di casse di colmata all’interno delle dighe foranee del porto di Ravenna”. A norma di legge, la seduta dovrà essere convocata entro 20 giorni dalla presentazione della richiesta. Alvaro Ancisi è il relatore della proposta di deliberazione.

Da parte sua aggiunge sil sindaco: "Parliamo del cuore del distretto turistico di Ravenna. Il nostro territorio riesce a fare convivere i settori dell'economia più diversi, dalla chimica al turismo, perché  facciamo la fatica quotidiana di renderli compatibili l'uno all'altro. Ma un settore dell'economia non non può ammazzare l'altro. Per questo, ad esempio, dicemmo no al rigassificatore a mare. Le dimensioni di questa lastra di cemento che coprirebbero le casse di colmata equivarrebbero a 60 campi da calcio. Non  si può fare - chiarisce il primo cittadino -. Questo è solo uno dei motivi per cui il 21 ottobre in Comitato Portuale non si è  votato nulla. Bisogna trovare soluzioni diverse per depositare la sabbia degli escavi che sono indispensabili, adesso sotto il coordinamento del Ministero delle Infrastrutture. Io poi penso anche che, anche solo sulla base della documentazione del tutto insufficiente che è a nostra disposizione, i tempi per la realizzazione di queste casse di colmata sarebbero molto più lunghi di quelli ipotizzati e i costi molto superiori. Quello che rimane urgente è un programma di manutenzione dei fondali attuali per rimuovere adesso le sabbie che compromettono la funzionalità di alcuni terminal e nuovi "dossi" che potrebbero riformarsi all'imboccatura del Candiano, mentre sono in corso i lavori per rimuovere quello che si è formato ormai un anno fa", conclude il sindaco.

PRI - L'iniziativa dei gruppi consiliari di opposizione di indire una consultazione popolare circa l'ipotesi di realizzare case di colmata lungo le dighe foranee di Marina di Ravenna, rischia di diventare, ad avviso dei consiglieri del Pri, Alberto Fussi e Roberto Ravaioli  "una iniziativa promossa al solo scopo propagandistico visto che il Comune per voce dei suoi massimi esponenti ha già dichiarato che quelle opere non si realizzeranno mai". "Oltre a condividere le parole del sindaco Matteucci - aggiungono Fussi e Ravaioli -  vogliamo ricordare quanto affermato in una sede istituzionale dal vicesindaco Giannantonio Mingozzi, dopo la relazione del presidente dell'Autorità portuale Galliano di Marco alla riunione della commissione consiliare convocata sul tema: "Abbiamo la fortuna di avere un porto con una imboccatura molto larga, condizione favorevole all'ulteriore sviluppo dei traffici, e tutta la superficie tra le due dighe disegna un canale adatto a contemplare la navigazione commerciale assieme a quella di diporto". "Ci sembra quindi inutile - dichiarano i consiglieri del Pri - continuare a dissertare su prese di posizione e coinvolgimento dell'opinione pubblica con quesiti già smontati in partenza. Piuttosto, occorre continuare a ricercare alternative utili a risolvere definitivamente il problema della destinazione degli escavi. Non è neanche accettabile, come rilancia qualche gruppo consigliare di opposizione, ipotizzare isole in mezzo all'Adriatico nelle quali scaricare il materiale di risulta: sarebbero soluzioni che, da un punto di vista economico e di tutela dell'ambiente marino, non garantirebbero nel tempo, quelle caratteristiche durature tali da resistere all'usura del tempo. Un aspetto questo che  ai cittadini preme in modo assoluto".
 

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