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Cronaca Cervia

Marina di Cervia, il Comune pronuncia la decadenza delle concessioni demaniali

A seguito della pronuncia di decadenza, il provvedimento sarà notificato a Marina di Cervia che avrà 30 giorni per sgomberare il porto turistico

Il Comune di Cervia ha pronunciato la decadenza delle concessioni demaniali del porto turistico e del parcheggio adiacente, intestate a Marina di Cervia. "Si sta per concludere una brutta pagina di gestione del Porto Turistico - esordisce il sindaco Luca Coffari -. La società infatti non solo non ha gestito in modo adeguato il porto, ma risulta praticamente non aver pagato quasi la totalità dei canoni dovuti allo Stato. Nonostante le ripetute denuncie personali fatte al sottoscritto ed ai funzionari del Comune, abbiamo continuato a fare il nostro dovere e grazie anche all'Agenzia del Demanio è emersa addirittura una gravissima anomalia negli F23 dei pagamenti e dei versamenti effettivi. Speriamo ora di arrivare a breve alla definitiva conclusione della vicenda assicurando al Porto turistico di Cervia una gestione corretta ed adeguata"

Nel marzo scorso, il Comune aveva adottato un primo provvedimento di decadenza perché Marina di Cervia, nel corso della gestione quarantennale del porto, aveva sistematicamente violato norme di legge, di regolamento e dell’atto di concessione quali l’obbligo di dragare il porto canale e di pagare al Comune un canone attuale, gravi disservizi e carenze manutentive, tariffe troppo elevate e stabilite unilateralmente, cauzioni scadute, abusi edilizi, ecc. Il provvedimento è stato poi  impugnato da Marina di Cervia davanti al Tar Lazio che lo ha sospeso in attesa che la Cassazione si pronunci sulla competenza del Tar Lazio contestata dal Comune. 

Durante l’estate sono tuttavia sopravvenuti ulteriori e decisivi elementi: l’Agenzia del Demanio dello Stato ha comunicato l’esito di 2 accertamenti secondo cui Marina di Cervia negli ultimi dieci anni ha versato a titolo di canone somme di molto inferiori a quelle dovute (a volte 1/10, altre 1/100, altre ancora 1/1000 di quanto dovuto). Tale circostanza è emersa solo a seguito di una verifica d’ufficio dell’Agenzia del Demanio attraverso banche dati riservate, dal momento che negli anni Marina di Cervia ha sempre assicurato a Comune e Stato pagamenti regolari con dichiarazioni ed attestazioni formali in tal senso. L’Agenzia del Demanio ha quindi messo a ruolo i mancati versamenti.

Nel mese di settembre il Comune ha avviato la procedura di decadenza in quanto il mancato pagamento del canone concessorio allo Stato costituisce un'espressa causa di decadenza dalla concessione. Marina di Cervia si è difesa non contestando i versamenti accertati dell’Agenzia del Demanio, ma sostenendo di vantare nei confronti dello Stato alcuni crediti. Esaminate tali difese, il Comune ha concluso con pronuncia di decadenza in quanto è stato confermato che Marina di Cervia negli ultimi 10 anni ha omesso il pagamento del canone (ha versato poco più di un decimo di quanto realmente dovuto cioè 53.259,40 euro su un totale di 485.306,65 euro) che, producendo dichiarazioni ed attestazioni di pagamento non veritiere e lasciando scadere garanzie, ha compromesso in modo irreparabile il rapporto di fiducia con lo Stato ed il Comune e, forse, il recupero dei versamenti omessi; che, in ogni caso, i presunti crediti opposti dal Marina di Cervia sono inesistenti e comunque non opponibili al Comune e allo Stato. A seguito della pronuncia di decadenza, il provvedimento sarà notificato a Marina di Cervia che avrà 30 giorni per sgomberare il porto turistico.

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