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Cronaca

Dodicenne costretta alle nozze per chiudere un debito: famiglia ed ex marito a processo

Dopo un'infanzia di violenze, la bambina - per le accuse- sarebbe stata ceduta in sposa ad un connazionale per estinguere così un debito da 30mila euro e che, nella prima notte di nozze (nozze mai registrate nei registri ufficiali) avrebbe abusato della sposa-bambina

Una vicenda che risale al 2006 quella che è approdata nelle aule di giustizia. E' iniziato a Ravenna il processo a padre, alla matrigna e all'ex marito di una ragazza che all'epoca dei fatti avrebbe avuto solo 12 anni. Dopo un'infanzia di violenze, la bambina – per le accuse- sarebbe stata ceduta in sposa ad un connazionale per estinguere così un debito da 30mila euro e che, nella prima notte di nozze (nozze mai registrate nei registri ufficiali) avrebbe abusato della sposa-bambina contro la sua volontà.

La giovane, di una famiglia del Bangladesh, dopo le angherie del marito “forzato”, avvenute nella sua casa di Forlì, ha avuto il coraggio di scappare e di denunciare tutto tre anni fa. Ora la vicenda è oggetto del processo, che vede appunto il padre e la sua compagna alla sbarra per il reato di maltrattamenti, mentre per l'ex marito, un 36enne, l'accusa è di violenza sessuale. Sarebbe stata la matrigna a proporre le nozze combinate in cambio dell'estinzione del debito, con l'unico problema che secondo i suoi documenti la giovane risultava essere appena dodicenne. Età che è stata poi contestata, e fissata da un rilievo osteometrico a 15 anni. Ma poco cambia: la minore, secondo le accuse sarebbe stata costretta al matrimonio contro la sua volontà e quello che ne comportava per le relative prestazione sessuali non reciproche.

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