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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Il processo a Matteo Cagnoni a 'La Vita in Diretta', lo psichiatra: "Perdendo Giulia ha perso anche il controllo"

Il ricorso in appello alla condanna in primo grado all'ergastolo ha riacceso i riflettori nazionali sul processo a Matteo Cagnoni, il dermatologo ravennate condannato per il brutale omicidio della moglie Giulia Ballestri

Il ricorso in appello alla condanna in primo grado all'ergastolo presentato nei giorni scorsi dai suoi legali ha riacceso i riflettori nazionali sul processo a Matteo Cagnoni, il dermatologo ravennate condannato per il brutale omicidio della moglie Giulia Ballestri avvenuto il 16 settembre 2016 nella loro villa di via Padre Genocchi.

Dopo l'ergastolo Cagnoni chiede il secondo round: depositato il ricorso in appello

Nella puntata di martedì de 'La vita in diretta', programma contenitore in onda ogni pomeriggio su Rai 1, ampio spazio è stato infatti dedicato a Cagnoni, con la ricostruzione del processo e l'intervento in studio dello psichiatra Gaudio Santini, che ha tentato di tracciare un profilo del condannato. "Quello che vediamo è il gesto di una persona profondamente che si sente profondamente ferita perchè ha perso il controllo - spiega lo psichiatra - Dalle cose che aveva chiesto alla moglie prima della separazione, sembra quasi che cerchi di riprendere il controllo su quello che aveva perduto. Lui è sposato, ha tre figli, a un certo punto capisce che avrebbe perso tutto e perde il controllo: infatti l'omicidio è grossolano, disorganizzato, lascia tracce. Le dichiarazioni della madre di Cagnoni ai Carabinieri svelano il fatto che tutti in famiglia ormai sapessero che Giulia era morta, quindi mette dentro anche i genitori in questa sua ricostruzione fantastica. Questo ci dice che Cagnoni è una persona puerile, infantile".

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"Una sorta di dr. Jekyll e mister Hyde?", chiede la conduttrice Francesca Fialdini. "No - replica deciso lo psichiatra - Lui è consapevole, la rabbia lo guida e lo fa sbagliare, diventa superficiale. Lui perde quello che voleva, dobbiamo riflettere sul voglio: il voglio è dei bambini e dei padroni, questo mi sembra il secondo caso. Penso che lei avesse capito qualcosa: c'è stata un aggressione di Cagnoni col nuovo compagno di Giulia, inoltre la moglie doveva seguire le regole che imponeva lui. Questo ci dice che lui cercava di mantenere una sorta di facciata, probabilmente quella che ha cercato di mantenere per tutta la vita; poi a un certo punto non ce la fa più. La ferita narcisistica è insanabile. Lui è un professionista affermato di una famiglia affermata, tre figli, una moglie: non può accettare un tradimento con un uomo che, a suo dire, è inferiore a lui".

Durante il servizio vengono fatte ascoltare alcune delle dichiarazioni di Cagnoni fatte durante il processo: "In queste parole lui difende se stesso strenuamente, e riesce a farlo anche bene - aggiunge l'esperto - parla convincendo prima se stesso, ma le evidenze che ha lasciato lungo il suo percorso ci dicono che non è come dice lui. Non possiamo sapere come sia stata la vita matrimonialedella coppia: lui molto probabilmente era abituato ad avere un controllo su questa donna più giovane di lui; quando hanno iniziato la storia era una ragazza, e probabilmente l'idea di perdere la possibilità di controllarla l'ha portato fuori dalla possibilità di regolare i propri impulsi, il proprio rancore e la propria rabbia". "E allora se aveva paura perchè tornare da sola in quella casa?", domanda la presentatrice. "Perchè credo che Giulia riuscisse a vedere in lui anche la debolezza, lo dice anche in un messaggio, "E' debole, non mi uccide" - spiega lo psichiatra - Sotto alla sua facciata di sicurezza c'è una grande fragilità, la necessità di dimostrare che si è qualcuno. Il narcisismo nasconde sempre un vuoto, e molto probabilmente la rottura con Giulia ha tolto il coperchio e ha mostrato questo vuoto".

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