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Cronaca

Mercato contadino, si potranno vendere solo i propri prodotti: chi sgarra è fuori

Il capogruppo di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi ha proposto tre propri emendamenti, ma la presidente del Consiglio ha accettato solo il primo venendo contestata da tutti i gruppi di centro-destra

Chi partecipa ai tre mercati contadini di Ravenna d'ora in poi potrà mettere in vendita solo i propri prodotti. Chi sgarra per la prima volta sarà sospeso da 30 giorni a sei mesi, chi lo fa due volte sarà escluso definitivamente. Martedì il consiglio comunale ha approvato all’unanimità alcune modifiche al disciplinare del mercato contadino. Ha illustrato il documento l’assessore alle Attività economiche, Massimo Cameliani, che ha innanzitutto rilevato l’importante ruolo rivestito dai tre mercati contadini istituiti e funzionanti nel territorio comunale sia per gli operatori agricoli in un periodo di ridotta redditività, sia per i cittadini che sempre più numerosi si rivolgono a questo genere di mercati alla ricerca di prodotti locali e di stagione. E’ quindi passato ad evidenziare le novità apportate in una logica tesa a favorire operatori e consumatori attraverso una modifica degli orari, in accordo con le associazioni di categoria, la semplificazione degli aspetti amministrativi, l’accertamento che i prodotti in vendita siano di effettiva produzione diretta dei partecipanti al mercato, e, soprattutto, la modifica del regime sanzionatorio con la previsione, quali sanzioni accessorie, di sospensioni dal mercato per periodi di 30 giorni o sei mesi, nonché l’estromissione definitiva, alla seconda infrazione contestata, in caso di vendita di prodotti non di propria produzione.

La delibera è stata approvata con 20 voti favorevoli (gruppi di maggioranza), 6 voti contrari (CambieRà e Lega nord) e 3 astenuti (Forza Italia, Lista per Ravenna e Ravenna in Comune). Approvato anche un emendamento presentato dal consigliere Fabio Sbaraglia (Pd) e condiviso da Marco Maiolini (CambieRà) con la seguente votazione: 24 voti favorevoli (gruppi di maggioranza, CambieRà e Ravenna in Comune), 1 voto contrario (Lista per Ravenna), 4 astenuti (Forza Italia e Lega nord). Respinti altri tre emendamenti, due presentati da Marco Maiolini (CambieRà) ed uno da Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna), con le seguenti votazioni: Emendamenti 1 e 3 del consigliere Marco Maiolini (documenti allegati): 20 voti contrari (gruppi di maggioranza) e 9 favorevoli (CambieRà, Forza Italia, Lega nord, Lista per Ravenna, Ravenna in Comune). Emendamento 1 del consigliere Alvaro Ancisi (documento allegato): 20 voti contrari (gruppi di maggioranza), 9 favorevoli (CambieRà, Forza Italia, lega nord, Lista per Ravenna, Ravenna in Comune).

Il gruppo Pd ha rappresentato la condivisione e la rilevanza delle modifiche finalizzate a tutelare le imprese agricole, i consumatori e l’eccellenza dei prodotti del territorio anche attraverso maggiore chiarezza sulle etichette; si è detto d’accordo anche sugli orari di funzionamento dei mercati sottolineando l’importanza della concertazione con le associazioni di categoria. Ha definito proficuo il dibattito che ha portato alla convergenza tra l’emendamento del Pd e quello di CambieRà.

Il gruppo CambieRà, pur valutando positivamente il lavoro svolto dall’amministrazione sull’attività dei mercati contadini, ha fatto presente che il voto favorevole sulla delibera sarebbe stato condizionato dall’approvazione o meno degli emendamenti di Maiolini ritenendo, tra l’altro, che lo spostamento in avanti di mezz’ora del funzionamento dei mercati, nasceva da una richiesta della gran parte degli esercenti e sarebbe andato maggiormente  incontro alle esigenze dei consumatori.

Il gruppo Forza Italia ha dichiarato il voto di astensione facendo presente di ritenere che la modifica dell’orario di funzionamento mezz’ora in avanti avrebbe risposto ad esigenze di buon senso e che pertanto sarebbe stato il caso di superare gli accordi legati alla concertazione; ha aggiunto che con le modifiche apportate vengono esasperati gli aspetti burocratici rischiando di mettere in difficoltà proprio quegli operatori che rispettano le regole.

Il gruppo Pri richiamando la posizione nei confronti degli emendamenti si è manifestato favorevole sia agli aspetti relativi agli orari di funzionamento perché concertati con le associazioni di categoria sia all’emendamento di Sbaraglia e Maiolini per le chiarificazioni sulle etichettature dei prodotti mentre si è detto in disaccordo sull’introduzione della figura del delegato che ritiene fuori luogo e ridondante.

Il gruppo Lista per Ravenna, nel dichiarare, tra l’altro, di non condividere che la concertazione tra le parti impedisca al consiglio comunale, quale organo decisionale, di fissare orari diversi da quelli concordati con le associazioni di categoria, ha evidenziato la farraginosità e la ridondanza di quanto richiesto per le etichettature che devono già  rispondere agli obblighi di legge.

Il gruppo Articolo 1 – Movimento democratico e progressista ha manifestato di condividere l’emendamento di Sbaraglia e Maiolini che rispecchia l’esigenza di una formulazione più comprensibile e completa e di concordare sugli orari di funzionamento stabiliti con le associazioni di categoria per una questione di metodo legata al rispetto della rappresentanza e della concertazione, che non permettono di mettere in discussione accordi già definiti.             

Il gruppo Ama Ravenna ha rilevato che l’articolato dibattito sull’argomento è una dimostrazione di  quanto siano ancora forti la radice contadina e l’amore per la terra in una città culturalmente e artisticamente impegnata come Ravenna e che tale aspetto andrebbe maggiormente valorizzato; dichiarandosi a favore delle modifiche apportate al disciplinare, ha rappresentato l’opinione di considerare positivamente piazza Kennedy come eventuale sede del mercato contadino.

Gli emendamenti di Lista per Ravenna

Martedì scorso il capogruppo di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi aveva proposto, a seguito di un emendamento proposto appena il giorno prima dal Pd e conosciuto solo allora, tre propri emendamenti. La presidente del Consiglio ha accettato solo il primo, venendo contestata, oltreché da Ancisi stesso, dai gruppi di centro-destra. Tuttavia, anche il primo non ha avuto miglior sorte essendo stato bocciato dalla maggioranza, pur col voto favorevole di tutte le opposizioni. Gli emendamenti di Ancisi intendevano rispondere alle richieste avanzate da parte dei produttori dei tre mercati contadini. Primo emendamento: Non solo gli operatori dei mercati contadini, ma - attraverso un sondaggio documentato con le firme -  la loro clientela, chiedono una piccola modifica all’orario invernale delle vendite, che l’emendamento aveva accolto proponendo che la chiusura fosse spostata dalle 18.00 alle 18.30, non modificandone però l’apertura, fissata per le 14.00: tutto ciò evidentemente per dare possibilità di accedere ai mercati a quanti lavorano di pomeriggio in orario non altrimenti compatibile. Secondo emendamento: Gli operatori chiedono che agli incontri del Comune con le associazioni sindacali di categoria partecipi uno di loro per ciascuno dei tre mercati, scelto democraticamente. Ancisi chiedeva che ciò fosse accolto all’interno degli “incontri periodici con le predette Associazioni al fine di verificare l’andamento dei mercati e l’applicazione del Disciplinare”, già previsto nell’art. 3 del regolamento. Non si capisce in verità quale danno giustifichi la contrarietà del Partito “Democratico”  ascoltare, senza alcun diritto di influire sulle decisioni, chi rappresenta democraticamente i gestori dei tre mercati. Terzo emendamento: Riguarda il punto delicato delle etichettature dei prodotti in vendita. L’emendamento Ancisi tendeva a semplificarne la sostanza affermando semplicemente che, oltre alle norme di legge che valgono ovunque in qualsiasi esercizio commerciale, siano scritti il nome e la sede del produttore. Molto più tortuoso e macchinoso l’emendamento del Pd approvato. Stante l’impedimento a trattare le proprie proposte nella seduta di approvazione del regolamento, Ancisi ha annunciato che le riformulerà con una propria proposta di ulteriore modifica del regolamento stesso, che dovrà obbligatoriamente seguire lo stesso procedimento, dalla discussione in commissione fino all’approvazione finale da parte del consiglio comunale. 

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