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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Folla per la messa in onore del cardinal Tonini. Martedì i funerali solenni

Un migliaio di persone hanno partecipato nella mattinata di lunedì, nella chiesa maggiore dell'opera 'Santa Teresa del Bambin Gesù di Ravenna, alla messa celebrata in onore del cardinal Ersilio Tonini

Un migliaio di persone hanno partecipato nella mattinata di lunedì, nella chiesa maggiore dell'opera 'Santa Teresa del Bambin Gesù di Ravenna, alla messa celebrata in onore del cardinal Ersilio Tonini, morto verso le 2 di domenica, all'interno della stanza della struttura ravennate nella quale da anni viveva. Il vescovo della diocesi, Lorenzo Ghizzoni, ha spiegato che, in attesa di celebrare martedì con solennità in Duomo la scomparsa del cardinal Tonini, lunedì si sarebbe comunque celebrata una messa per lui.

Due i temi affrontati nell'omelia: la resurrezione e Santa Teresa. La camera ardente allestita nella chiesa del Santa Teresa rimarrà aperta fino alle 22. Tra gli altri hanno finora reso omaggio al cardinale il prefetto di Ravenna, Bruno Corda, il maestro Paolo Olmi, i consiglieri regionali di Pd e Pdl, Miro Fiammenghi e Giangiudo Bazzoni. Il sindaco Fabrizio Matteucci era arrivato già nel primo pomeriggio di domenica.

La messa in onore di Tonini (Foto Argnani)

Per l'orario esatto della funzione in Duomo, si è in attesa del via libera dal Vaticano. Poi il corpo del cardinal Tonini sarà portato al cimitero monumentale, in una delle tombe riservate agli arcivescovi, dove riposerà fino all'autunno, quando probabilmente sarà pronto uno spazio, nella nuova parte restaurata della Cattedrale, proprio sotto la Cappella di Sant'Andrea, dove sarà sepolto definitivamente, assieme ad altri arcivescovi, nel cuore della sua Ravenna.

In apertura del Consiglio comunale di lunedì pomeriggio, il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci ha ricordato il Cardinal Ersilio Tonini. “L’amore del Cardinal Tonini per Ravenna è stato ben riposto: l’afflusso  di ravennati in corso in queste ore alla camera ardente allestita presso  l’Opera di Santa Teresa è enorme.
L’Opera di Santa Teresa è stata una delle grandi passioni del Cardinal Tonini.Tutti siamo molto colpiti dalla sua scomparsa: il  Cardinal Tonini  è una delle personalità che ha contribuito maggiormente  ad abbattere antichi muri che separavano le persone di buona volontà  e a costruire ponti di fraternità, ponti di solidarietà, ponti di pace. Ho avuto la fortuna di conoscere questo uomo  minuto e mite, ma forte come una quercia e  ricco di un energia spirituale impetuosa come pochi, alcuni decenni fa. Per molti ravennati  il Cardinal Tonini è  stato come un padre affettuoso e severo. Per me è stato un punto di riferimento  prezioso in molti momenti, quelli belli e quelli  più difficili per la nostra comunità".

"Ricordiamo la sua voce rotta, quasi un grido dalle viscere della terra,  pronunciare in Duomo parole durissime contro la logica del profitto senza regole durante i funerali delle 13 vittime della Mecnavi.
Ricordiamo  la sua denuncia veemente del  ricatto perpetrato nei confronti dei giovani affamati di lavoro.
Ricordiamo il suo impegno per la nascita del Ceis a Ravenna e  per la Casa dei malati di Aids.
Ricordiamo il suo ruolo fondamentale  per la visita in Romagna  di uno dei Papi più amati della storia della Chiesa: Papa  Wojtyla. ‘Ravenna vuol bene ai preti che fanno del bene’: il Cardinal Tonini ripeteva spesso questa frase quando raccontava il momento in cui Papa Paolo VI gli aveva comunicato la decisione di nominarlo alla guida della Diocesi di Ravenna e Cervia. Quando lo avevi di fronte la sensazione era quella di avere davanti  la Chiesa nella sua totalità e complessità: una Chiesa animata da una  solida dottrina, da convinzioni profonde e radicate ma aperta a tutti, anche a chi la incontrava provenendo da percorsi molto diversi. L'ho visto  ieri mattina. E oggi sono andato alla Camera ardente per un saluto:  anche adesso  la sua figura minuta  riesce a trasmettere  una straordinaria forza.  Tutto quello che ha seminato resterà con noi", continua Matteucci.

"Le radici di questa sua energia si sono nutrite nel corso della sua lunga vita di una profonda fede religiosa e di un altrettanto grande amore per la vita e per gli altri, fino a farne uno degli esponenti più prestigiosi ed amati  della Chiesa. ‘L’importante – ha detto una volta il Cardinal Tonini – è trovare il bene, che esiste ed è grande, anche nelle creature che sembrano essere nemiche’. Il Cardinal Tonini aveva la capacità di vedere la bellezza nella persone. Grazie a questa capacità era riuscito a trovare le chiavi per aprire la porta del cuore di molti di noi. Per parecchi  anni è stato custode e voce della dottrina della  Chiesa su temi cruciali, tanto intransigente nella difesa di quella dottrina quanto accogliente con tutti e con tutte le opinioni, anche le più distanti. Un leader carismatico  della spiritualità cattolica profondamente immersa  nella realtà. Nella sua opera di evangelizzazione e promozione umana la dottrina della Chiesa camminava tenendo per mano il valore irrinunciabile della dignità di ogni essere umano, a partire dagli ultimi. Una guida per i cattolici, un punto di riferimento per tutti. Non è  azzardato l’accostamento fatto in queste ore fra l’opera del Cardinal Tonini e alcuni tratti del nuovo pontificato di Papa Francesco. A causa delle sue condizioni di salute, non abbiamo avuto la possibilità di confrontarci sui primi mesi del nuovo Papa, ma sono sicuro che ne avrebbe apprezzato i tratti fondamentali. Ho seguito  in televisione  gli eventi della Giornata Mondiale della Gioventù di Rio e gli interventi di Papa Francesco. Anche il Cardinal Tonini amava moltissimo parlare e stare con i giovani,  li definiva  ‘i tesori della nostra ricchezza’.  E per avere un dialogo con essi  non ha esitato ad andare ad incontrarli nei loro luoghi. Se le mie parole trasmettono affetto oltre alla  stima che io nutrivo nei suoi confronti ne sono felice. Fra la comunità ravennate e il  Cardinal Tonini c’era un legame speciale.
La sua opera e il suo pensiero, nutriti di una vastissima cultura vanno però molto oltre i confini della nostra città  e del nostro paese. Tuttavia ha per noi un grande valore il suo rapporto  con Ravenna, di cui è cittadino onorario, dove ha scelto di vivere terminato il suo incarico di Arcivescovo. Nonostante 99 anni siano il termine di un ciclo naturale della vita, avvertiamo un vuoto. I  credenti cercheranno di riempirlo con le preghiere; tutti noi continuando ad attingere all’immenso bagaglio spirituale e ideale che ci ha lasciato in preziosa eredità”.


 

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