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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

La tragedia di Gionatan, l'appello al giudice: "La pena per l'omicida non è congrua"

Biserni, assieme alle associazioni Lorenzo Guarnieri e Gabriele Borgogni, si rivolge al giudice, chiedendo "di valutare con attenzione questo caso

"La pena di 2 anni e otto mesi per il pirata omicida del piccolo Gionatan Lasorsa è assolutamente incongrua". Giordano Biserni, presidente di Asaps, l'Associazione Sostenitori Amici della Polizia Stradale, commenta così la proposta concordata fra accusa e difesa di patteggiamento dell'autotrasportatore bulgaro di 37 anni, accusato di aver travolto ed ucciso il 22 giugno scorso a Ponte Nuovo lungo la Romea il bimbo di 3 anni.

"La proposta scaturisce, per le tre accuse, da una pena base di 4 anni, ridotta poi di un terzo - continua Biserni -. Una simile irrisoria condanna per chi, probabilmente ebbro alla guida, ha ucciso sulle strisce un bambino di tre anni dandosi poi alla fuga, oltre ad essere offensiva e umiliante per la vittima e per la sua famiglia, certifica ancora una volta la necessità di una nuova legge sull’Omicidio stradale. Sappiamo che le condanne, mediamente, con i patteggiamenti stanno quasi tutte sotto i tre anni. Come dire che quelli della strada sono omicidi quasi perfetti, reati di serie C, per i quali non si paga un vero conto alla giustizia".

"Già oggi la previsione della pena da 3 a 10 anni per chi uccide - illustra il presidente di Asaps - mentre è in stato di ebbrezza con valore alcolemico superiore a 1,5 g/l o drogato  (art.589 comma 3 del codice penale)  viene sistematicamente compressa, con i patteggiamenti, sotto la pena minima. In questo caso anche se non si riuscisse a dimostrare lo stato di ebbrezza con la testimonianza delle “famose” 10 birre bevute dal conducente prima del sinistro e si dovesse rimanere nell’ipotesi della pena da 2 a 7 anni prevista dal 589 comma 2 C.P., si dovrebbe poi aggiungere la pena da 1 a 3 anni per la fuga dopo l’incidente (articolo 589 del codice della strada).

"Come si può quindi sempre scivolare con le pene patteggiate sotto i 3 anni? - si chiede Biserni -. Come si può sempre partire da pene base intorno ai 4 anni anche in casi drammatici come l’omicidio di Gionatan? Vorremmo che ci si rendesse conto che tali irrisorie condanne possono diventare uno stimolo alla fuga dopo l’incidente ed alimentare le piraterie stradali specie per chi sa di avere bevuto o di essere sotto l’effetto di stupefacenti, perché scappare conviene! Se ti fermi rischi dai 3 ai 10 anni – se scappi rischi anche meno, e hai il 40% di probabilità di non essere preso – per cui fate voi: i conti tornano per i delinquenti e non per le vittime oneste".

Biserni, assieme alle associazioni Lorenzo Guarnieri e Gabriele Borgogni, si rivolge al giudice, chiedendo "di valutare con attenzione questo caso. Lo faccia per quel volto dolce del bimbo, per la sua famiglia. Soprattutto lo faccia per la giustizia, quella vera. Intanto noi rimaniamo in attesa che il Parlamento vari finalmente una nuova legge sull’Omicidio stradale, con pene almeno da 8 a 18 anni e l’ergastolo della patente, per evitare che la morte di una persona, di un bambino, per volante di un pirata della strada costi come uno scippo di un portafoglio al mercato. Qui invece si è scippata una giovane vita".

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