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Cronaca Faenza

Il dramma di Michele Scarponi, Cassani: "Son qui a piangere"

Il ct della Nazionale di ciclismo ha esternato tutta la sua commozione in un lungo messaggio pubblicato sulla propria pagina Facebook

E' un Davide Cassani profondamente scosso per la morte del ciclista professionista Michele Scarponi, scomparso sabato mattina all'età di 37 anni in un drammatico incidente mentre si allenava alle porte di Filottrano, in provincia di Ancona, suo paese natale. Il ct della Nazionale di ciclismo ha esternato tutta la sua commozione in un lungo messaggio pubblicato sulla propria pagina Facebook. "Io ci provo, ma non riesco a scrivere al passato - sono le parole del faentino -. Vorrei tornare indietro di qualche ora, magari allungare di un giorno il Tour of the Alps o nascondere la bicicletta a Michele in modo che non esca questa mattina (sabato per chi legge, ndr) in bici. Ma non posso. Ora quando parlerò di Michele dovrò usare il passato, ma ogni volta che penserò a lui lo vedrò li, di fianco alla mia ammiraglia, a chiedermi per quarto tempo dovrà correre ancora".

Cassani ha ripercorso gli ultimi momenti vissuti venerdì scorso con Scarponi durante il Tour of the Alps: "Michele sorride, come sempre. Contento per la vittoria. Parla del Giro. Ed ora son qui a piangerlo. Dio mio". Il ct aveva parlato durante la corsa con Scarponi del prossimo mondiale a Innsbruck, riferendo di aver bisogno di un corridore come l'anconetano. Scarponi, ha evidenziato, era un corridore "esemplare", ed "aveva tanti motivi per esser felice". Lunedì scorso aveva vinto dopo quattro anni di digiuno, dedicando ai suoi due gemellini, Giacomo e Tommaso, il successo. "Essendo nati nel 2012 non avevano mai visto il loro papà vincere una corsa. Li adorava", ha scritto Scarponi. Il 37enne si stava preparando al Giro d'Italia con i galloni di capitano dopo l'infortunio di Fabio Aru.

Nel messaggio il ct ha ricordato anche il ruolo di gregario di Scarponi nell'ultimo Giro d'Italia vinto da Vincenzo Nibali, in particolare quanto fa nella penultima tappa alpina di Risoul: Michele è in fuga con il belga Monfort. Cosa fa? Si ferma. Mette piede a terra per aspettare il suo capitano che nel frattempo ha staccato quasi tutti gli avversari più diretti, a cominciare dalla maglia rosa Kruijswijk (caduto) e Valverde. È proprio il lavoro di Scarponi che permette al siciliano di avvicinarsi alla maglia rosa che verrà conquistata il giorno dopo, sempre grazie ad un Michele straordinario". Il messaggio si chiude con la tristezza nel cuore: "Io ci provo, ma non riesco a scrivere al passato. Vorrei tornare indietro di qualche ora, magari allungare di un giorno il Tour of the Alps o nascondere la bicicletta a Michele in modo che non esca in bici. Ma non posso. Quando parlerò di Michele dovrò usare il passato, ma ogni volta che penserò a lui lo vedrò li, di fianco alla mia ammiraglia, a chiedermi per quarto tempo dovrà correre ancora".

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