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Portò la luce sulla F1 a Singapore: si è spento l'imprenditore Valerio Maioli

"Tutti ricordiamo l'impresa dell'illuminazione del circuito di Singapore in occasione del primo gran premio Formula Uno disputato in notturna di circa otto anni fa", afferma Matteucci

Su è spento l'imprenditore ravennate Valerio Maioli. "Una malattia con la quale stava combattendo da tempo lo ha strappato alla sua famiglia e a quanti gli volevano bene - commenta il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci -. Conoscevo Valerio da anni: era un uomo che sapeva tenere insieme  professionalità e umanità e che credeva nei giovani. Amava molto la sua città, la sua storia, la sua arte. L'attività della sua azienda è legata a progetti di illuminazione suggestivi e all'avanguardia che hanno contribuito a portare il nome Ravenna  fuori dai confini nazionali".

"Tutti ricordiamo l'impresa dell'illuminazione del circuito di Singapore  in occasione del primo gran premio Formula Uno disputato in notturna di circa otto anni fa - aggiunge il primo cittadino -. In quell'occasione gli espressi l'orgoglio della nostra comunità per il fatto che un'azienda ravennate fosse  stata chiamata a realizzare un'impresa tanto importante e, per certi versi storica. Ma il nome della Valerio Maioli Spa è legato ai progetti di illuminazione dei siti archeologici di Paestum, di Pompei, di piazza Del Plebiscito a Napoli. Per la nostra città aveva curato, fra gli altri, l'illuminazione della zona dantesca e del complesso di San Vitale. Sono vicino ai famigliari in questo momento di grande dolore".

SPADONI (UDC) - Si associa al cordoglio anche Gianfranco Spadoni, consigliere provinciale dell'Udc: "Nella sua professione ha raggiunto livelli di vera eccellenza, oltre ad avere unito all’ attività principale altri interessi specie nel mondo dell’ associazionismo. Resta il ricordo di una persona di grande talento e allo stesso tempo dotato di  cordialità e di particolare apertura  sul piano dei rapporti umani. Alla sua famiglia giungano le espressioni di profondo cordoglio".  

IL RICORDO DI CONFINDUSTRIA - "Ricordiamo commossi Valerio Maioli come un esempio di imprenditore votato alla ricerca e all'innovazione - dichiara Guido Ottolenghi, presidente di Confindustria Ravenna - in anni in cui queste doti non erano così difuse. Valori che mise a disposizione della tecnologia sportiva e della valorizzazione del patrimonio artistico e monumentale italiano. Nonostante i suoi impegni, non ha mai mancato di dare il suo contributo di idee all'Associazione Industriali, di cui è stato vice presidente e presidente del Sestante. Un uomo che ha portato il nome di Ravenna nel mondo".

BUCCI - "Si tratta di un doloroso lutto per Ravenna, che perde un imprenditore visionario che con la sua attività ha portato in tutto il mondo il nome della sua città, che amava tantissimo. Manifesto tutta la mia vicinanza ai familiari in un momento di così grande dolore", afferma Maurizio Bucci, candidato de "La Pigna per la rinascita di Ravenna".

ANCISI - "Valerio Maioli è stato amico di tutti - esordisce Alvaro Ancisi nel suo ricordo -. Io tra i più vecchi, testimone di un comune sentire in una limpida stagione lontana, poi del suo disagio per un seguito con molte nubi e infine dell’angoscia per la tempesta spietata che ha travolto la sua bella azienda, come dire la sua esistenza. Si era da tempo ritirato dalla scena pubblica. Non lo vedevo da anni, quando il 7 novembre scorso, in Duomo, al termine della cerimonia per la morte di don Guido (“il mio parroco”), vedendolo appartato, l’ho raggiunto e ci siamo potuti riabbracciare. Non mi era sembrato provato fisicamente. Avendogli però chiesto come stava ed avendomi risposto “male, grazie”, la piega del suo sorriso mi è bastata a comprendere quanto fosse profondamente ferito nell’anima. Non sapendo della sua malattia, bensì delle sue dolorose vicende societarie e di come fosse amareggiato per quanti, anche nella sua città, gli avevano voltato le spalle, gli ho carezzato la nuca dicendogli un “coraggio, la vita continua” che ora capisco banale. Non immaginavo che fosse lì per finire.Ma nell’“eterna lotta tra la luce e il buio”, come lui chiamava la sua straordinaria avventura nei cieli del mondo, metafora del suo passaggio su questa valle terrena, Valerio non si è spento come un palo della luce schiantato dal vento in piazza del Popolo. La sua figura oggi risplende nel cielo della sua città, più forte che mai, accesa dall’eccezionale tributo di ammirazione e di riconoscenza della gente.   Non è mai troppo tardi, Valerio. Ora sarai per sempre re della luce nei nostri cuori". 

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