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Cronaca

Ravenna in lutto per la morte di Ennio Dirani: "Una delle voci più autorevoli della cultura"

L'uomo, che a lungo è stato presidente della biblioteca Oriani, è morto a 89 anni

Il mondo della cultura ravennate è in lutto per la scomparsa di Ennio Dirani, una delle voci culturali più autorevoli della città. L'uomo, che a lungo è stato presidente della biblioteca Oriani, è morto a 89 anni. Dirani attualmente rivestiva la carica di membro onorario del comitato delle celebrazioni dantesche del 2021, "per il quale rappresentava una figura di insostituibile valore culturale e testimoniale - lo ricorda il sindaco Michele de Pascale - il cui contributo ci mancherà moltissimo, avendo egli preso parte anche al comitato dantesco per le celebrazioni del 1965 per la nascita di Dante. Alla sua famiglia e ai suoi cari vanno le nostre più sentite condoglianze".

"La notizia della morte di Ennio Dirani mi ha profondamente colpito - aggiunge il vicesindaco Eugenio Fusignani - La sua era una delle voci più autorevoli della cultura in generale, e ravennate in particolare. Difficile disgiungere il suo nome dai momenti più significativi del panorama culturale degli ultimi 50 anni. Con lui scompare un faro di cultura autenticamente laico e un grande uomo che mancherà a tutti. La sua memoria andrà onorata portando avanti il suo impegno, a partire dalle celebrazioni del settimo Centenario della morte di Dante Alighieri. Ciao Ennio, mi mancherai".

"Apprendiamo con dolore la scomparsa di Ennio Dirani, figura che ha lasciato il segno nella cultura ravennate e romagnola del secondo novecento - dichiarano invece l’assessore alla cultura Elsa Signorino e Maurizio Tarantino, direttore del Mar e della Biblioteca Classense -  Dirani, già assessore comunale e storico direttore e presidente della Fondazione Oriani, ha legato indissolubilmente il suo nome alla prestigiosa biblioteca di storia contemporanea. Intellettuale eclettico, personalità di grande umanità, uomo di molteplici passioni, inclusa la bicicletta condivisa con l’amato Oriani, è stato sempre attivo nel dibattito culturale della città alla quale ha offerto costantemente stimoli e apporti originali. Membro del Comitato per le celebrazioni dantesche del 1965, aveva con entusiasmo dato la sua disponibilità per il centenario del 2021. Con lui scompare una voce che molto ha dato alla città e che i ravennati continueranno a ricordare".

Anche Antonio Patuelli della Fondazione Cassa di Ravenna ricorda commosso Ennio Dirani, "insigne uomo di cultura, sensibilissimo al pluralismo delle idee. Dirani – ha sottolineato Patuelli – è stato innanzitutto il principale protagonista della evoluzione e della crescita scientifica della Biblioteca Oriani, dedicata alla storia contemporanea, una istituzione culturale originalissima che Ennio ha fatto evolvere dalla originaria “Biblioteca del Regime”, fondata nel ventennio, in un istituto culturale (oggi Fondazione) dedicato, nel pluralismo delle idee, alla storia contemporanea. Dirani rimane legato anche all’esperienza cultuale e umana di Alfredo Oriani, l’originalissimo scrittore romagnolo di un secolo fa, al quale Ennio ha dedicato sia interessanti studi, sia anche la medesima passione cicloturistica".

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