Movida e giovani, Volt: "Non facciamone uno scontro generazionale"
Quando ci troviamo in situazioni come quella che stiamo vivendo adesso, la responsabilità di ogni singola persona è fondamentale. In Italia ci sono tante polemiche sul fatto che le persone non rispettano le distanze, che si fanno assembramenti e si trovano ogni volta delle categorie simbolo di questi comportamenti. Ravenna, nonostante i grandi risultati nel contenere il contagio, non è esente da queste polemiche. Adesso sono tornati in auge i giovani talmente dipendenti dalla movida che, appena si sono allentate le restrizioni, riempiono i locali, alcuni magari senza mascherina, che stanno uno attaccato all’altro, pensando che tanto a rimetterci sono le persone anziane e non loro. Sia chiaro, non si sta dicendo che casi come questi non esistano. Il problema sta nel fatto che molti in automatico attribuiscono questi comportamenti a tutti i giovani. Tralasciamo il fatto che ci sono tante situazioni e luoghi in cui l’età media delle persone che fanno assembramento è ben superiore ai 30-35 anni. Tralasciamo anche che noi esseri umani abbiamo una facile tendenza alla generalizzazione. Noi a questo gioco alla demonizzazione non ci stiamo. Perché un conto è assicurarsi che non ci siano forme di assembramento e un altro è trovare la nuova categoria da incolpare, de-responsabilizzando se stessi.
Volt Ravenna