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Cronaca

I grillini contro lo Zoo: "le regole di igene ambientale non sono state osservate"

Sulla discussa realizzazione dello zoo "Le Dune del Delta", che prevederebbe un vero e proprio parco faunistico in una zona concessa dal Comune di Ravenna non per uno zoosafari, ma per la costruzione di un plesso alberghiero, i grillini scovano un'altra irregolarità sul rispetto delle norme.

Sulla discussa realizzazione dello zoo "Le Dune del Delta", che prevederebbe un vero e proprio parco faunistico in una zona concessa dal Comune di Ravenna non per uno zoosafari, ma per la costruzione di un plesso alberghiero, i grillini scovano un'altra irregolarità sul rispetto delle norme.

Fortemente impegnati alla salvaguardia dell'ambiente e della fauna, il Movimento a 5 Stelle è sempre stato contrario alla costruzione, nei terreni vicino a Mirabilandia, di uno zoo in piena regola, con animali esotici rinchiusi in celle e costretti a un habitat diverso dal loro naturale e, per impedirne la realizzazione, si sta dando da fare vagliando tutta la documentazione per trovare qualche irregolarità.

Gioca così la carta del Regolamento di Igiene, Sanità Pubblica e Veterinaria, il quale sembra essere stato completamente ignorato nella procedura di concessione dei permessi e che non permetterebbe, stando alle carte, di realizzare in quella zona nemmeno una fattoria didattica. Motivo del divieto sarebbe la distanza troppo ravvicinata a centri abitati per un'attività che di fatto produrrebbe una grande quantità di liquami e letame, molto più elevata di una qualsiasi fattoria con due mucche, alla quale però non verrebbe mai concesso nessuno "sconto" sul Regolamento.

L'applicazione di tale Regolamento è prevista, infatti, secondo l'art.95, "per qualsiasi concentramento di animali finalizzato alla produzione di alimenti, beni o servizi destinati al mercato".

Il M5Stelle afferma che "nel parco Le Dune del Delta si avrà il  concentramento di 198 capi, la cui detenzione è finalizzata alla fornitura di servizi destinati al mercato, quindi per la tipologia ed il numero di animali previsti, per la loro destinazione economica nonchè per le caratteristiche intrinseche delle infrastrutture realizzate e per la relativa produzione di reflui zootecnici quali letame e urine, l'attività imprenditoriale di tale parco faunistico è completamente assimilabile, ai fini del Regolamento di Igiene Comunale, a un allevamento".

"Essendo quindi lo zoo assimilabile ad un allevamento - continuano i grillini - risulta necessario il rispetto di distanze minime dalle zone abitate e dalle aree soggette a tutela ambientale. Lungo il lato nord-est lo zoo confina con la S.S 16 oltre la quale si trova un'area urbanizzata dalla quale si dovrebbe, secondo il regolamento, essere distanti 250 m (500 se si è in presenza di allevamenti avicoli o suinicoli). In quell'area dello zoo è prevista la localizzazione dei bovini, dei cinghiali e di altra selvaggina. Lungo il lato nord-ovest lo zoo confina con la Strada Comunale dei Tre Lati dove sono
localizzate abitazioni private dalle quali si dovrebbe essere distanti 100m (200m in presenza di allevamenti avicoli e suinicoli). In quell'area è prevista la localizzazione di zebre, anatidi e struzzi; sempre lungo il lato nord-est, inoltre, appena superata la S.S 16 si trova la "Pineta di Classe", per la quale il Regolamento prevederebbe una distanza minima di 1000 mt".

In attesa della sentenza del TAR per chiarire la correttezza dei passaggi che hanno seguito l'asta pubblica del 1999, durante la quale furono concessi i terreni per la costruzione di un plesso alberghiero diventato poi un zoosafari, il M5Stelle dichiara che "nel caso in cui si decida di cambiare il Regolamento di Igiene per adattarlo a quanto già costruito, ci opporremo in tutti i modi".

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