rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Castel Bolognese

Nanosatelliti, l'azienda Curti sostiene studenti di Ingegneria aerospaziale

Un sostegno concreto a giovani universitari, un investimento sul futuro nonostante le difficoltà attuali. E’ quello dato dall’azienda Curti a cinque studenti di Ingegneria aerospaziale della sede forlivese dell’ateneo di Bologna

Un sostegno concreto a giovani universitari, un investimento sul futuro nonostante le difficoltà attuali. E’ quello dato dall’azienda Curti a cinque studenti di Ingegneria aerospaziale della sede forlivese dell’ateneo di Bologna, che hanno vinto il bando regionale Spinner 2013 con un progetto sui nanosatelliti e, anche grazie alla sponsorizzazione dell’azienda di Castel Bolognese, stanno girando il mondo per presentare le proprie idee.

Appena rientrati da Nagoya, in Giappone, dove hanno ricevuto un riconoscimento per il proprio lavoro insieme a colossi della ricerca come il MIT, Niccolò Bellini, Alfredo Locarini, Stefano Naldi, Davide Rastelli e Marcello Valdatta sono ripartiti alla volta della Lituania per un congresso sulle tecnologie spaziali. Prima della fine dell’anno saranno all’agenzia spaziale europea e per il 2013 puntano agli Stati Uniti per presentare le proprie idee sia sul piano scientifico, sia su quello commerciale.

Il loro progetto, denominato ‘Spacemind’, si colloca all'interno di un mercato che si prevede in forte espansione nei prossimi anni nel settore spaziale: quello dei ‘cubesat’, piccoli satelliti cubici di 10 centimetri di lato. “Molte aziende stanno mettendo sul mercato componenti per la loro realizzazione, altre stanno sviluppando lanciatori per metterli in orbita a prezzi sempre più ridotti. Parallelamente cresce l'attenzione sul problema dei detriti spaziali, estremamente pericolosi per qualsiasi missione – spiega Bellini - al punto che le agenzie spaziali dei vari Paesi hanno formato un ente internazionale per il monitoraggio dei detriti. La nostra idea utilizza materiali mai
utilizzati per il campo spaziale, che permettono di ridurre i costi di produzione introducendo la personalizzazione del satellite”, ed è nata dall’evoluzione di alcune tesi di laurea e di esperienze in laboratorio, tra cui anche quello della Curti, che ha ospitato gli universitari per il programma Spinner.

“Per noi è stato un supporto decisivo – affermano i giovani scienziati - non ci sono molti sbocchi concreti per le idee degli studenti, in questo periodo così difficile, e ci ha fornito uno stimolo importantissimo a fare sempre meglio”. “Da anni collaboriamo con l’Università di Bologna – ricorda l’amministratore delegato dell’azienda, Alessandro Curti – ma abbiamo voluto fare un passo in più, e dare un segnale importante di investimento sui giovani, proprio in un momento così complicato e incerto per tutto il tessuto produttivo locale e nazionale”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Nanosatelliti, l'azienda Curti sostiene studenti di Ingegneria aerospaziale

RavennaToday è in caricamento