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Cronaca

Il drammatico naufragio di Marina, la Procura di Ravenna chiude le indagini

Il dramma si consumò a circa tre miglia dalla costa alle 8.38. Il Lady Aziza era in uscita dal porto di Ravenna ed era diretto al porto di Nogara

La Procura di Ravenna ha chiuso le indagini sul drammatico scontro tra il mercantile turco Gokbel e la Lady Aziza, avvenuto il 28 dicembre del 2014 al largo di Marina di Ravenna, e costato la vita a sei persone. Le accuse sono di accusato di naufragio colposo e omicidio plurimo colposo. L'inchiesta è stata seguita dal procuratore capo Alessandro Mancini e dal sostituto Stefano Stargiotti: per i magistrati ci fu un concorso di colpa, per inadeguata vigilanza, tra il comandante siriano del Lady Aziza e il comandante turco, morto in mare assieme ad altri cinque uomini dell'equipaggio.

Il dramma si consumò a circa tre miglia dalla costa alle 8.38. Il Lady Aziza, battente bandiera del Belize, era in uscita dal porto di Ravenna ed era diretto al porto di Nogara, mentre il Gokbel, dopo aver trascorso la notte in rada, si stava dirigendo verso l'imbarcazione pilota. In quel momento le condizioni atmosferiche erano pessime, con mare mosso e visibilità ridotta per nebbia. La prua del Lady Aziza andò a collidere con la murata sinistra del Gokbel. Il mercantile turco ominciò ad imbarcare acqua per poi affondare.

Le indagini sono state condotte dalla Capitaneria di Porto di Ravenna: dal lavoro degli investigatori è emerso come i capitani non avrebbero messo in pratica le regole cautelari per evitare lo scontro. Inoltre non avrebbero attuato gli adeguati sistemi di visione e di vedetta, alla luce anche delle pessime condizioni meteo. Il Lady Aziza è tutt'ora sotto sequestro conservativo nell'ambito del contenzioso civilistico apertosi per i risarcimenti. Il comandante siriano non è più in Italia.

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