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Cronaca

I negozi di abbigliamento sperimentano le consegne a domicilio: "E' il nuovo trend"

Diverse attività ravennati si sono tuffate in questa nuova avventura. Buona la risposta dei giovani clienti, ma cresce l'attesa per la riapertura

Anche il settore dell'abbigliamento tenta la strada del delivery. Pur tra mille difficoltà, infatti, diversi negozi ravennati non sono rimasti sordi alle richieste dei clienti e hanno adattato la propria attività in questo periodo di emergenza proponendo un servizio di consegna a domicilio in attesa della riapertura, fissata al 18 maggio.

Ci sono negozi che già prima dell'emergenza erano aperti a questo tipo di vendita da remoto. "Il ritmo è buono, siamo molto impegnati con le spedizioni in tutta Italia e con le consegne a domicilio, ma ovviamente manca la vendita al dettaglio che tiene in piedi il negozio - racconta Filippo Cavallini, socio di "Cloverfield", negozio di abbigliamento per uomo e donna in via Ponte Marino - Quella delle consegne a domicilio per noi è anche una valvola di sfogo". 

Ciò che balza subito agli occhi è la differenza tra i vari target di clienti. "I giovani fino ai 25 anni ci contattano su Instagram e Facebook, ci chiedono taglie e prezzi, mentre i clienti di altre fasce d'età ci chiamano direttamente al telefono - spiega Cavallini - La parte più complicata è il rapporto con il cliente. La vestibilità tra un capo e l'altro cambia, quindi chiediamo la misura delle spalle per trovare la taglia giusta. I ragazzi sono sicuramente più abituati a questo tipo di acquisto".

Certo, questa situazione blocca i clienti più inclini all'aquisto in negozio. "Non è che ci sia la corsa all'aquisto in questo momento, si fa qualcosa ma è tutto molto contenuto - ammette Raffaele Tagiuri, uno dei titolari del rinomato negozio d'abbigliamento omonimo di via Cavour - Probabilmente l'abbigliamento non è tra i pensieri primari delle persone, chiaramente ci sono prima altri bisogni. Ad ogni modo continueremo il servizio a domicilio anche in futuro se ci sarà richiesta". Cambia naturalmente il rapporto tra negoziante e cliente che ora si svolge principalmente attraverso mail, social e telefonate. "Cerchiamo di centrare assieme il bersaglio - continua Tagiuri - Veniamo incontro ai clienti aiutandoci con le foto, fondamentali in questo frangente, e con la possibilità del cambio".

Ci sono poi le attività che hanno visto in questa fase emergenziale una vera e propria rivoluzione. E' il caso di "Timoncini", negozio di merceria e abbigliamento per uomo, donna e bambini di Piangipane. Gloria Calderoni, infatti, è diventata titolare del negozio dal 3 marzo, segnando l'inizio della terza generazione per l'attività con 60 anni di storia alle spalle. Gloria ha imposto all'impresa una svolta giovanile, lanciando il servizio di consegna a domicilio e intensificando l'attività attraverso i canali social. "E' una situazione particolare, ma è bello perchè c'è una risposta da parte dei clienti - racconta l'imprenditrice - Questo rapporto di vendita a distanza non è facile per tutti. E' una novità per la nostra clientela. Dei clienti abituali conosciamo taglie e gusti e sappiamo come consigliarli, mentre i giovani sono abituati a questo tipo di acquisto a distanza". E riguardo al futuro la negoziante ha pochi dubbi: "Manterrei attivo il servizio a domicilio, grazie al quale abbiamo conosciuto clienti nuovi. Ben venga, è il nuovo trend".

La riapertura

Tutte le attività intanto fremono per la riapertura. "Ci prepariamo seguendo le indicazioni legislative, mettendoci in regola con tutte le disposizioni di sicurezza - spiega ancora Tagiuri - Speriamo che ci sia il desiderio da parte del pubblico. Per noi sarà moralmente molto importante, perché due mesi di inattività sono snervanti". Anche Cloverfield si prepara alla riapertura del 18 maggio. "Ci stiamo muovendo per l'igienizzazione del locale. Certo, l'esperienza delle consegne a domicilio è stata divertente e valuteremo di proseguirla, anche per uscire dal negozio, ma penso che i clienti ravennati avranno voglia di tornare in negozio".

C'è chi intanto ha già riaperto i battenti: Timoncini ha ricominciato l'attività in negozio da metà aprile, ma solo relativamente alla vendita di articoli per neonati. "Nei primi giorni di riapertura l'andamento era lento e c'era anche un po' di confusione: i clienti non capivano se eravamo davvero aperti oppure no. Abbiamo un locale di 80 metri quadrati e, dato che siamo in due, serviamo al massimo due clienti alla volta in negozio. I clienti si comportano bene, vengono con mascherine e guanti, mentre per chi non ha i guanti mettiamo a disposizione il gel igienizzante. La situazione è tranquilla".

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