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Cronaca Faenza

'Nell'unione per le differenze': il nuovo progetto di Sos Donna

Percorsi formativi nelle scuole, eventi aperti alla cittadinanza e attività pensate per donne migranti

L’Associazione Sos Donna di Faenza, centro contro la violenza alle donne, presenta "Nell'Unione per le differenze", il progetto finanziato dalla Regione Emilia Romagna sul tema della Pari Opportunità che vede la partecipazione di URF - Unione della Romagna Faentina, Teatro Due Mondi, Teatro del Drago, Cooperativa Libra, attraverso il servizio di intervento Muoviti, per la realizzazione di molteplici attività sul territorio.

"Il progetto propone una serie di azioni che mirano nel loro insieme a generare una maggiore consapevolezza e nel tempo promuovere un cambiamento e rinnovamento culturale che diventa azione di contrasto alla violenza alle donne - spiega è Raffaella Meregalli, operatrice dell'associazione Sos Donna - Le attività investono un ampio spettro di campi con i rispettivi linguaggi: da quello culturale (seminari, incontri informativi), teatrale (spettacoli e azioni teatrali), scolastico (percorsi educativi), interattivo (laboratori partecipati), comunicativo (murales, videoclip, materiali di promozione, internet). La varietà di iniziative è pensata per raggiungere con strumenti diversi un pubblico eterogeneo delle comunità del territorio dell’Unione della Romagna Faentina e generare consapevolezza sul tema della violenza alle donne, della discriminazione e della responsabilità maschile e promuovere una cultura del rispetto e della parità di genere. La rete tra associazionismo, cooperazione ed ente pubblico su questa specifica tematica garantisce un approccio specialistico alla problematica, attraverso una formazione permanente e la realizzazione di una collaborazione che mette a frutto esperienze già realizzate per trasformarle in modelli trasferibili in altri contesti territoriali, favorendone le sinergie".

Antonella Oriani, presidente dell'associazione faentina, spiega come il risultato di questa sinergia continuerà a produrre effetti e momenti specifici sul territorio: "L'importanza di questi progetti di rete ci permette di dare vita a un'espressione corale, ognuno con le proprie peculiarità, per la promozione della cultura del genere. Dal punto di vista del centro antiviolenza Sos Donna di Faenza, solo attraverso il superamento di certi atavici stereotipi e con la costruzione di un patto di genere, si potrà produrre un reale cambiamento culturale per contrastare la violenza degli uomini sulle donne".

Con riferimento alle giovani generazioni, per promuovere l'educazione e la formazione alla cittadinanza di genere e alla cultura di non discriminazione in ambito scolastico: "Stiamo lavorando su diversi fronti - spiega Raffaella Meregalli - partendo dal percorso formativo “Adolescenti: futuri uomini e donne tra stereotipi, pregiudizi e ruoli sociali” attivo nelle scuole superiori di secondo grado dell’URF. Si vuole infatti integrare il lavoro educativo degli scorsi anni con attività formative che sostengano l'emersione degli stereotipi di genere, veicolando contenuti sulla cultura del rispetto e della consapevolezza riguardo alle discriminazioni di genere e alla violenza contro le donne, con un approfondimento ed ampliamento. L’interesse di approfondimento della tematica è comprovato anche da specifiche richieste che provengono direttamente dalle Scuole come ad esempio alcuni Istituti secondari di secondo grado del territorio dell’URF, che negli scorsi anni non avevano aderito alla formazione. In campo anche un percorso formativo nelle scuole secondarie di primo grado di Riolo Terme e Casola Valsenio, che prevede numerose attività con l’utilizzo di linguaggi diversificati e l’obiettivo di far riflettere sul concetto di dignità e di diritti umani, introducendo il concetto di diversità, di conflitto e di violenza e trovando le leve per sviluppare empatia, comprendendo la soggettività di ogni esperienza individuale".

Sono stati coinvolti direttamente i Comuni Montani di Brisighella, Casola Valsenio e Riolo Terme nella realizzazione e promozione di eventi, che ampliano il lavoro educativo su territori specifici, con attività culturali e di sensibilizzazione, riproponendo il teatro come strumento efficace per innescare processi di trasformazione culturale e sociale. Parallelamente sono state pensate anche azioni volte a migliorare le capacità di presa in carico, da parte di operatori pubblici e privati, delle donne che si trovano a rischio di emarginazione sociale, discriminazione e violenza, e in particolare le donne migranti anche di seconda generazione: gli strumenti sono percorsi di empowerment e i soggetti coinvolti quelli che hanno intrapreso un percorso di accoglienza con le operatrici e volontarie del centro antiviolenza e di sostegno da parte dei Servizi Sociali del territorio.

"Esse hanno spesso acquisito risorse uniche e rafforzato la loro resilienza, così da poter rappresentare un punto di riferimento per altre donne migranti che per la prima volta entrano in contatto con gli enti e servizi, in un’ottica innovativa per cui i benefici della migrazione e dell'integrazione devono essere resi più visibili alla collettività nel suo insieme - spiegano da Sos Donna di Faenza - Molte le occasioni di integrazione attraverso la collaborazione con il Centro per le Famiglie ed i Servizi Sociali dell’URF, fra cui i laboratori e le azioni teatrali".

Dalla sua nascita, l’associazione Sos Donna ha modificato, ampliato e rinnovato l'attività a supporto delle donne che subiscono violenza, adeguandola alle nuove richieste che via via si presentavano. Ruolo importante una comunicazione mirata e la costruzione di una rete a supporto delle attività messe in campo e della problematica affrontata, in grado di concorrere alla diffusione della cultura e del rispetto di genere e della non violenza attraverso la conoscenza del fenomeno e il coinvolgimento diretto sui temi. Le competenze dell'associazione, che opera da 25 anni nel campo dell'intervento sociale e da oltre quindici anni offre percorsi formativi in ambito scolastico, in rete con altri soggetti del territorio, sui temi dell’educazione alle differenze di genere e sulla violenza di genere, sono il presupposto fondamentale a garantire l'efficacia e la continuità degli interventi programmati: è così che dopo i buoni effetti dei progetti “L’Unione fa la differenza” e “Unioni per le differenze” si prosegue e si implementano le attività già avviate con i progetti precedenti cercando di trovare la chiave per affrontare in modo incisivo il contrasto alle discriminazioni di genere e la violenza sulle donne, partendo in via prioritaria dalla prevenzione e dall’educazione alle giovani generazioni.

Tavolo Conferenza Stampa 6 maggio SOS Donna-2

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