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Cronaca Centro / Viale Vincenzo Randi

"Nessuno parla con me" e vuole suicidarsi: attimi di terrore sul tetto dell'ospedale

Erano circa le 18 quando alla Centrale Operativa dei Carabinieri, è giunta la telefonata di un ragazzo che riferiva di essere sul tetto del reparto di neurologia dell'ospedale ravennate

I Carabinieri di Ravenna, nel tardo pomeriggio di giovedì, sono intervenuti all’ospedale di viale Randi dove era stata segnalata la presenza di un uomo sul tetto con intenti suicidi: dopo più di un’ora di trattativa, durante un momento di distrazione, l’uomo è stato preso da due militari e messo in sicurezza. 

IL FATTO - Erano circa le 18 quando alla Centrale Operativa dei Carabinieri, è giunta la telefonata di un ragazzo rumeno che riferiva di essere sul tetto del reparto di neurologia dell’ospedale ravennate; secondo quanto riportato dal 27enne le sue condizioni erano divenute insostenibili a causa delle condizioni di salute e della mancanza di mezzi di sostentamento. L’operatore del 112, l’appuntato Domenico Saladino, consapevole della gravità dei fatti  con notevole disponibilità e sensibilità  ha tenuto impegnato il ragazzo al telefono, temporeggiando in attesa dell’intervento dei Carabinieri sul posto riuscendo ad instaurare un rapporto di fiducia cercando di confortarlo. 

ANCHE IL VENTO - Nel frattempo altri Carabinieri si sono recati sul posto in abiti civili per non agitare ancora di più il 27enne e hanno raggiunto nel volgere di pochi minuti il quarto piano del nosocomio. Il rumeno  è stato trovato in piedi sul cornicione, in estreme condizioni di pericolo sia per la sua volontà di farla finita, sia per le forti raffiche di vento. Anche durante le operazioni sul posto, l’appuntato della Centrale Operativa sempre in linea, ha continuato a tranquillizzare l’uomo, confortandolo e rassicurandolo. Nel frattempo le trattative sono andate avanti senza risultati, a nulla è valso l’intervento dei Vigili del Fuoco e dei Medici curanti poiché il timore del 27enne era quello di essere internato in un manicomio. Il giovane aveva anche lasciato un bigliettino, indicando la sua volontà di suicidarsi “mi devo buttare dal tetto dell’ospedale…perchè con me non parla nessuno…”. 

IL SALVATAGGIO - La chiamata con l’operatore del 112 si è protratta per più di un’ora tant’è che il rumeno aveva chiesto solo di parlare di persona con l’appuntato della centrale operativa che quindi si è recato subito sul posto, lasciando gli uffici del Comando Provinciale. Nel frattempo la svolta: il ragazzo ha chiesto un caffè e proprio mentre afferrava la tazzina, approfittando di un momento di distrazione, i due Carabinieri in borghese (il maresciallo Vittorio La Porta e il maresciallo capo Andrea Di Virgilio della Compagnia di Ravenna) hanno bloccato l’uomo traendolo in salvo e ponendolo in condizioni di sicurezza. Complice il calo di tensione il ragazzo dopo l’episodio ha avuto un attacco di convulsioni e si sono rese necessarie le cure dei sanitari; una volta stabilizzata la situazione, il 27enne rumeno ha voluto conoscere di persona l’operatore della Centrale, ringraziandolo per il conforto prestatogli. L’uomo è stato poi ricoverato presso il reparto di psichiatria in trattamento sanitario obbligatorio.   

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