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Cronaca

"Non sottovalutaremo i rischi delle piene per i capanni, chiederemo uno studio esterno"

Durante il consiglio di martedì l'assessore Federica del Conte ha risposto a un question time presentato dal consigliere Alvaro Ancisi nel quale veniva chiesto di fare chiarezza sul rischio idraulico dei capanni da pesca

Durante il consiglio di martedì l'assessore Federica del Conte ha risposto a un question time presentato da Alvaro Ancisi, consigliere di Lista per Ravenna, nel quale veniva chiesto all'amministrazione di fare chiarezza sul rischio idraulico dei capanni da pesca.

"Dopo essermi confrontata col mio collega Gianandrea Baroncini e gli uffici tecnici comunali preposti alla Protezione Civile - spiega l'assessore - in seguito all’approvazione da parte della Regione del nuovo Piano gestione rischio alluvioni e del nuovo Piano stralcio per il rischio idrogeologico, che individuano per il comune di Ravenna ampie zone soggetta ad alluvioni e la maggior parte del territorio con previsione di un tirante idraulico minimo fino a 50 centimetri, il comune di Ravenna ha presentato numerose osservazioni e sollevato in più occasioni perplessità alle previsioni di rischio individuate e ha maturato l'intenzione di affidare all’esterno uno studio finalizzato ad una valutazione complessiva sia delle conseguenze prodotte dalle massime piene dei fiumi che interessano il territorio ravennate, sia delle criticità connesse al rischio idraulico. E’ evidente che nella determinazione delle criticità idrauliche, la presenza dei capanni da pesca all’interno delle aree golenali sarà attentamente valutata soprattutto in riferimento ai tempi di ritorno delle massime piene attese, con la determinazione dei relativi livelli idrometrici conseguenti nelle golene".

"Con la sopravvenuta variante al Piano dei bacini romagnoli è stata ampliata la zona soggetta ad articolo 6 (tiranti idrici) su tutto il territorio comunale posto a sud del fiume Lamone, piallasse comprese e quindi anche dette aree sono assoggettate ora a detta disciplina, che essendo di natura sovraordinata il Comune non può esimersi dall'applicare, nè può disapplicare - modificare con regolamentazione comunale che sarebbe illegittima, dato il rango sovraordinato della pianicazione di Bacino. Pertanto in sede di presentazione di pratica edilizia occorre adempiere agli oneri previsti da tale normativa sovraodinata: anche per i manufatti siti nelle Pialasse occorre cioè dimostrare la conformità dell'intervento al piano stralcio per il rischio idrogeologico secondo le indicazioni dell'Agenzia Regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione Civile. Nelle casistiche di tirante non superiore a + 1,50 non si chiede agli interessati il parere del Servizio tecnico di Bacino ma una asseverazione del tecnico che attesti il rispetto delle prescrizioni di cui sopra per il non aggravamento del rischio idrogeologico".

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