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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Nozze rinviate: la dura vita di sposi e professionisti del matrimonio nei giorni del Coronavirus

A partire da marzo gran parte delle coppie ha dovuto posticipare le proprie nozze, in alcuni casi anche al 2021. Le attività rimangono al fianco degli innamorati cercando di rassicurarli

La crisi provocata dal Coronavirus si abbatte anche sui matrimoni. Dal mese di marzo il giorno più bello per le coppie di innamorati, già di per sè carico di tensione, è diventato una vera e propria preoccupazione che coinvolge non solo i futuri sposi, ma anche le tante attività che seguono le coppie in questo percorso. Attraverso l'esperienza diretta di vari professionisti del Ravennate che vivono insieme agli sposi questo momento di angoscia e incertezza, si apprendono le problematiche e le prospettive che accompagnano l'organizzazione delle nozze ai tempi del Coronavirus.

Matrimoni rimandati e annullati

Il dato di fatto è che a partire da marzo la stragrande maggioranza delle coppie ravennati ha posticipato il proprio matrimonio. Questa è la situazione fotografata dai professionisti del matrimonio da noi intervistati, premiati in varie categorie ai Wedding Awards 2019. Seppur qualche coppia decida comunque di celebrare le proprie nozze nel rispetto delle misure anticontagio, la maggior parte degli innamorati preferisce rinviare la data confidando in tempi migliori e sperando di poter festeggiare questa giornata come si era a lungo sognato.
"Alcuni hanno rimandato la data al 2021, altri spostano le nozze verso agosto, settembre e ottobre. Siamo tutti nell'incertezza. Quali saranno le norme in futuro? - si domanda Vincenzo Pioggia fotografo di Ravenna premiato ai Wedding Awards - Sicuramente per un certo periodo si dovranno evitare i grandi assembramenti di persone, ma non sarà facile con matrimoni che solitamente richiamano 100-120 invitati".

La situazione è bloccata dall'incertezza, dato che ancora nessuno è a conoscenza di quali saranno le restrizioni previste dalla fase 2. "I matrimoni fino a maggio sono già saltati, - conferma Lorenzo Liverani di Liverani abbigliamento a Lugo, negozio più volte premiato ai Wedding Awards - mentre per quanto rigurda il mese di giugno circa un 20% delle cerimonie sono state posticipate".
Se le date fissate nella seconda parte dell'anno rimangono per ora tranquille, cosa accade alle nozze rinviate? Ce lo spiega Carolina Bianconi di Villa Rota, nota location per matrimoni fra San Michele e Piangipane, premiata ai Wedding Awards 2019 per il settore Banchetto: "Abbiamo mandato agli sposi di marzo e aprile le date disponibili entro il 2020 in modo da non dover rinunciare al proprio sogno quest'anno. Stiamo facendo la stessa cosa con gli sposi di maggio e giugno, cercando insieme a loro qualche data alternativa. In pochi finora hanno spostato le nozze al 2021".

L'incertezza degli sposi e delle attività

Al momento dunque le coppie di sposi che avevano programmato le proprie nozze dal mese di luglio in avanti rimangono fiduciose di poter celebrare la festa tanto desiderata. Ma l'incertezza è tanta. "Siamo sul chi va là, - racconta Jessica Cavina, titolare dello Studio Dimedia vincitore dei Wedding Awards 2019 per la categoria foto e video - non sappiamo se da luglio si potrà ripartire e aspettiamo di sapere quali saranno le decisioni del Governo e le regole da seguire".

Le coppie intanto si rivolgono alle attività che stavano seguendo il proprio matrimonio, rivolgendo loro tante domande e chiedendo consigli. "Cerchiamo di fare qualcosa per rassicurare gli sposi - spiega Lorenzo Liverani - nella speranza che riescano a coronare il proprio sogno".
La reazione degli sposi a questa incertezza varia. "Alcuni si dimostrano più ansiosi, hanno delle reazioni forse un po' esagerate - commenta Jessica Cavina  di Dimedia - vogliono quella data e preferiscono rimandare tutto al 2021 piuttosto che spostarsi in un altro periodo. Altri, la maggior parte, sono più disposti a spostare il giorno delle nozze a metà settimana o anche in inverno, una scelta sempre più frequente ormai".

"Noi diamo loro la nostra disponibilità e consigli sull'organizzazione dell'evento in modo da tranquillizzarli - afferma Carolina di Villa Rota - Offro loro la garanzia di un aiuto, li rassicuro che non perderanno la caparra e che non ci saranno penali. Cerco di instaurare con le coppie un rapporto di fiducia e amicizia tale da trovare una soluzione per aiutarli al massimo. Hanno sognato questa data tanto tempo fa e vedersela sfumare davanti all'ultimo è terribile. Ho apprezzato tante coppie che hanno scelto una data infrasettimanale, sono stati molto comprensivi. Hanno fatto in modo da non rinunciare al proprio sogno e dare anche a noi la possibilità di lavorare".

Le prospettive

Studio Dimedia e Villa Rota hanno seguito assieme una delle ultime feste di matrimonio del territorio ravennate, nella prima settimana di marzo. "Era già in vigore il decreto che prevedeva la distanza di un metro tra le persone, - ricorda la responsabile della location - fortunatamente si trattava di una festa con pochi invitati (circa una quarantina) e abbiamo potuto garantire la distanza di sicurezza".
Quali saranno quindi le prospettive per i matrimoni nei mesi a venire? "Si dovranno selezionare location adatte, - suggerisce Jessica Cavina - chiese e sale spaziose per permettere di tenere le distanze. Poi si dovrà confidare nel buon senso delle persone".
Secondo il fotografo Vincenzo Pioggia "Il numero degli invitati sarà forse da rivedere, lo stesso spirito della festa rimarrà un po' condizionato dalla paura nei prossimi mesi. Tutti ci dovremo adattare".

Insomma, serviranno anche per le nozze, risposte chiare dalle istituzioni, così da permettere a futuri sposi e attività di organizzarsi e pianificare le feste di matrimonio nel rispetto di tutte  le norme. Su tutto questo, nel frattempo, si allunga l'ombra di un disatro dal punto di vista economico: "Per noi sarebbe una tragedia nel 2020 non si celebrassero più matrimoni - ammette Carolina Bianconi - Sarebbe un danno enorme visto che la stagione clou dei matrimoni è da maggio a settembre. Abbiamo diversi dipendenti che sono con noi da anni e non vogliamo lasciarli a casa".

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