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Cronaca Cotignola

Nuova luce per il Museo Civico Luigi Varoli di Cotignola

Il Comune di Cotignola darà inizio a dicembre una serie di interventi volti a valorizzare ulteriormente il Museo Civico Luigi Varoli

Il Comune di Cotignola, con la collaborazione e il sostegno economico del Sistema Museale e della Provincia di Ravenna, darà inizio a dicembre una serie di interventi volti a valorizzare ulteriormente il Museo Civico Luigi Varoli, migliorando la sua fruizione con un nuovo progetto sull’illuminazione di Casa Varoli, mettendo in sicurezza alcune sculture con nuove teche e incrementando le collezioni presenti e visibili con il restauro di alcuni pezzi finora conservati nei magazzini comunali.

I lavori si concentreranno, in una prima fase, soprattutto nella Casa Varoli, che dal 2009 è tornata ad essere, oltre a sede della Scuola di Musica, vera e propria sezione del Museo che raccoglie varie tipologie di oggetti ed opere appartenute o realizzate dall’artista cotignolese. Dopo il suo recente riallestimento - avvenuto nel 2008 in occasione del cinquantenario della morte del Maestro -  sarà ora ricostruito e rinnovato tutto l’impianto di illuminotecnica con una serie di faretti che miglioreranno decisamente la visione dei pezzi esposti e renderanno ancora più piacevole la visita in questa preziosa casa-museo.

«Questo intervento segna quindi ufficialmente la chiusura e il completamento di una prima fase  del progetto del Comune di Cotignola su Casa Varoli che prevedeva nuovi allestimenti e luci capaci di disegnare e sottolineare a dovere questo interessante e raro percorso espositivo, nonché agevolare lo svolgimento dei corsi di musica – dichiara Massimiliano Fabbri, Museo Civico Luigi Varoli -. L’aggiunta di alcuni pezzi restaurati (un interessante e curioso mobile di epoca fascista e un cavallino a dondolo in cartapesta), oltre alle nuove teche, fanno sì che questo contenitore e il suo allestimento continuino a rinnovarsi in un vero e proprio work in progress che rende giustizia all’eterogeneità della collezione e all’atmosfera un po’ da Wunderkammer della casa d’artista, senza bloccarla in allestimenti troppo rigidi, ma anzi spingendo su di un’idea di collezione mobile che possa anche contribuire a tenere alta la curiosità dei frequentatori».

In occasione della festa della Segavecchia, in programma a marzo 2012, sarà inaugurata ufficialmente questa fase dei lavori e sarà possibile visitare e vedere gli allestimenti sotto questa “nuova luce” grazie anche ad una serie di visite guidate a tema.

A Palazzo Sforza è previsto invece, per la prossima estate, un intervento di restauro e ammodernamento della sala al piano terra destinata alle mostre temporanee, con il rifacimento di intonaci antimuffa, imbiancatura, nuovi binari e pannelli espositivi, la creazione di un piccolo angolo bookshop oltre a telefono e internet ora mancanti che offriranno un indispensabile servizio aggiuntivo ai visitatori del museo, nonché strumenti di informazione a disposizione degli stessi custodi. È stato inoltre acquistato uno “Scoiattolo” per rendere il museo accessibile anche ai diversamente abili.

«Tutto questo con il chiaro intento e volontà da parte dell’Amministrazione comunale di rendere il Museo ancora più visibile e godibile, sia nella qualità dei percorsi espositivi che nell’accoglienza e informazioni ai visitatori – sottolinea Fabbri -, sia per quanto riguarda gli orari l’apertura (da incrementarsi) sia per ciò che concerne le proposte espositive e culturali in genere che saranno accolte negli spazi museali e di cui il Comune deve, come sua indiscutibile missione, mantenere un controllo che si esplichi in una progettualità chiara e decisa a guida di questi spazi e proposte. Con la convinzione che il Museo Civico Luigi Varoli (dislocato su più sedi) rappresenti una delle identità e vocazioni più affascinanti della nostra città, tra arte e scuola, tra memoria ed edifici del centro storico. Un museo diffuso quindi che abbraccia storie e percorsi differenti: dai “Giusti” Varoli e Zanzi all’archeologia, dagli Sforza all’arte contemporanea, dai bambini agli Zaganelli e Marchesi…».

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