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Cronaca Castel Bolognese

Nuova vita al Mulino Scodellino: diventerà un "mulino didattico" per i più piccoli

Il Mulino Scodellino di Castel Bolognese si appresta a vivere un “nuovo” periodo della sua millenaria vita

Il Mulino Scodellino di Castel Bolognese si appresta a vivere un “nuovo” periodo della sua millenaria vita. Grazie a un accordo sottoscritto con il Molino Naldoni di Faenza, infatti, presto diventerà "Mulino Didattico", capace di interagire con i giovani che non conoscono la storia dei vecchi mulini.

Il mulino nacque nel 1300, con l'obiettivo di sfamare una popolazione che aveva come unica risorsa le braccia. Il mulino, utilizzando la forza dell’acqua, consentiva la produzione di farine di vario di tipo e quindi di far vivere persone e animali. Oggi il mulino si appresta a vivere una nuova vita: può diventare mulino didattico capace di interagire con i bambini facendo loro capire cosa si faceva e come si viveva al mulino. "Sono rimasto affascinato da questo luogo che non conoscevo e dalla macina di cui mio padre sempre mi parlava", commenta Walter Naldoni, dell'omonimo Molino. Il progetto è stato approvato dal Comune di Castel Bolognese, proprietario dell’immobile, ma anche dalla Sovrintendenza alle Belle Arti di Ravenna alla quale il mulino è sottoposto e dalla Ausl di Area Vasta.

"Compito del nostro tempo non è quello di copiare modalità stilistiche del passato - aggiunge l’architetto Grazia Ghetti della studio tecnico Ghetti-Venturini - ma di coglierne le impronte, reinterpretarne i caratteri nella chiave del linguaggio dell’oggi e infine condurre a sintesi nuove. In sostanza un intervento necessario per rispondere sia alle nuove esigenze d’uso che all’ascolto dei valori che l’ambiente evoca. Tutto ciò per garantire una ‘continuità’ di vita del vecchio mulino, al di là delle occasioni, delle ciclicità stagionali o di circostanze legate ad eventi straordinari; una vitalità quotidiana, anche blanda e, in prima istanza, legata a semplici esigenze locali, esigenze didattiche e divulgative che sono la prima garanzia di buona conservazione del manufatto architettonico e del suo originale uso. Grazie alla Convezione sottoscritta diventa possibile quello che in origine a tanti è sembrata una "favola"".

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