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Cronaca

Nuovi ponti, scuole e nell'ex caserma Alighieri un parco archeologico e un hotel: ecco il Poc

E' stato presentato in consiglio il secondo Piano operativo comunale, lo strumento urbanistico che individua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione, di organizzazione e trasformazione del territorio

“Il “diritto alla città” e la “città come bene comune” sono i due concetti fondamentali sui quali si basa il nostro approccio alla completa revisione della pianificazione urbanistica comunale, che intendiamo quale strumento strategico volto a delineare un nuovo modello di sviluppo e una nuova visione di città, nella consapevolezza che la pianificazione urbanistica è un aspetto fondamentale per favorire e promuovere il benessere e il progresso della comunità. Nel frattempo, in attesa della significativa revisione complessiva degli strumenti urbanistici, in attuazione delle linee innovative della nuova legge urbanistica regionale in fase di approvazione, abbiamo ritenuto importante dare continuità alla pianificazione con l'adozione di un nuovo Piano operativo comunale che consenta di dare attuazione alle previsioni del Piano strutturale comunale vigente ritenute strategiche e rilevanti per lo sviluppo del territorio. Per molti aspetti comunque abbiamo già anticipato le linee di indirizzo dei nuovi orientamenti normativi, confermando le aree di riqualificazione e riducendo significativamente il consumo di suolo rispetto al previgente Poc”. A dichiararlo è l’assessore all’urbanistica Federica Del Conte nel giorno in cui presenta al consiglio comunale il secondo Poc. Il Poc è lo strumento urbanistico che individua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione, di organizzazione e trasformazione del territorio, da realizzare nell'arco temporale di cinque anni.

Piano operativo comunale: le opere del futuro

La discussione sul secondo Poc si concluderà nella seduta di consiglio comunale del 31 ottobre, nella quale è prevista anche l’adozione dello strumento. Dopo l’adozione scatteranno i termini per la presentazione delle osservazioni, che saranno esaminate e controdedotte dagli uffici. Si dovrà quindi tornare in consiglio per l’approvazione. L’obiettivo dell’amministrazione comunale è quello di arrivare all’approvazione del secondo Poc entro la primavera. Già dopo l’adozione i privati potranno comunque presentare i loro piani. Alla base della redazione del secondo Poc è stata condotta una approfondita analisi del territorio; per questo per ogni ambito è stato redatto un documento specifico, a supporto delle decisioni, con l’inquadramento dello stato di fatto, lo studio dell’analisi dei rischi e dei vincoli ambientali vigenti, dimensionamento del pregresso e l’attuazione del Piano regolatore generale e del primo Poc 2010 – 2015. Inoltre nell’ambito della redazione di questo nuovo strumento è stato condotto un attento studio di microzonazione sismica. Questo studio, che Ravenna è stata una delle prime realtà italiane a volere, ha consentito di approfondire un tema molto delicato e attuale quale la prevenzione e la sicurezza sismica, consentendo di redigere nuovi strumenti che saranno messi a disposizione di tutta la comunità volti a mappare su tutto il territorio comunale le aree in relazione al rischio sismico di liquefazione dei terreni.

“Nel secondo Poc – aggiunge l’assessore – teniamo già in considerazione le nuove linee di indirizzo che intendiamo perseguire con la futura variante generale fortemente orientata a promuovere la riqualificazione e la rigenerazione urbana e contestualmente una significativa riduzione del consumo di suolo ponendo un limite concreto alla futura espansione della città”. La Valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale (Valsat) ha evidenziato che, coerentemente alla nuova legge urbanistica attualmente in itinere, rispetto al precedente Poc si prevede una riduzione consistente della Superficie territoriale trasformabile (-40%, pari a 3.600.000 metri quadri) e della Superficie complessiva edificabile (-25%). Si è intervenuti in modo sostanziale anche sulle norme di attuazione, per promuovere da un lato gli investimenti in ambito produttivo attraverso procedure più semplici e minori oneri burocratici e per tutelare dall’altro la comunità con procedure più attente. E’ stato tolto l’obbligo a chi investe in aree industriali di versare il contributo di indennità territoriale pari al 2%, oltre ai costi di costruzione e agli oneri di urbanizzazione già previsti; nell’ambito delle aree produttive si è data la possibilità di eseguire lavorazioni di trattamento e lavorazione degli inerti ad oggi non contemplate.

Gli obiettivi

“Tra gli obiettivi perseguiti nel secondo Poc – sottolinea la Del Conte - si è inteso pertanto puntare a conservare e valorizzare le risorse peculiari e uniche del territorio, dalle aree di interesse naturalistico alle zone di interesse turistico fino alle aree produttive, intesi quali asset strategici per lo sviluppo del territorio. Ci si è orientati a migliorare la qualità urbana del litorale, delle periferie e del forese, a garantire nei grandi comparti quote minime obbligatorie da dedicare all’edilizia sociale e popolare, nonché a garantire maggiore attenzione al verde e agli spazi pubblici per promuovere una maggiore qualità della città pubblica”.

Città storica

Sono state confermate tutte le aree e gli ambiti, al fine di favorire e di incentivare il riuso e la riqualificazione. In particolare si è cercato di rendere più flessibili gli usi previsti, uniformandoli a quanto già è previsto dal regolamento edilizio nel centro storico, per incentivare l’iniziativa privata ad intervenire su queste aree. “Un’attenzione particolare – evidenzia l’assessore - riveste la scheda dedicata all’area dell’ex caserma Dante Alighieri, in cui l’amministrazione comunale propone per la prima volta l’obiettivo di poter realizzare un parco archeologico oltre a sviluppare nei fabbricati esistenti una ricettività turistico-alberghiera e usi di carattere pubblico. Tale area, appartenente al demanio dello Stato presenta un’alta potenzialità archeologica per la sua collocazione vicina a Port’Aurea e alle mura cittadine, che andrà opportunamente indagata e per questo abbiamo inserito nella scheda di Poc l’obbligo di saggi archeologici preventivi prima di qualunque intervento”.

Città da riqualificare

Anche in questo caso sono state confermate tutte le aree e gli ambiti, al fine di favorire e di incentivare il riuso e la riqualificazione. Si tratta di schede riferite ad ambiti già fortemente urbanizzati del forese e dei lidi e le modifiche sono state volte in larga parte a ridurre il carico urbanistico e a inserire maggiori dotazioni in termini di verde o parcheggi, così a Marina di Ravenna si è previsto di inserire un’area a parco nella zona soprannominata ex Capitaneria - cosi come a San Pietro in Vincoli, nell'area di via Leonardo da Vinci, dove si è diminuita la superficie edificabile a favore di un parco pubblico - oppure di confermare la presenza dei campi da tennis senza prevederne lo spostamento fuori dal centro abitato; ed è stata superata la previsione dello spostamento del traghetto esistente tra Marina e Porto Corsini.

Valorizzazione ambientale

Sono stati confermati tutti gli ambiti di valorizzazione ambientale (Ara, Ambiti di riqualificazione ambientale, e Avn, Ambiti di valorizzazione naturalistica) per il grande valore degli obiettivi che ci si propone di perseguire con la loro attuazione, quali la riduzione dell’ingressione del cuneo salino, la creazione nuove zone ambientali (boschi-dune), il favorire la continuità del sistema ambientale e della rete ecologica, l’incentivare attività legate alla fruizione agropaesaggistica, la promozione delle attività agricole e delle attività connesse sostenibili e infine la costituzione di una rete ciclo-pedonale che unisca tutto il sistema ambientale costiero e questo con la città d’arte.

Inserimento di ambiti di nuovo impianto

Per quanto riguarda l’inserimento di ambiti di nuovo impianto residenziali, misti e produttivi sono stati inseriti quei comparti che, sulla base di specifico bando, hanno manifestato la volontà di attuazione e non hanno presentato criticità, anche rispetto ai concetti di riduzione del consumo di suolo. A tal fine gli elementi di valutazione sono stati: la presenza in zone limitrofe di aree non edificate in comparti pregressi, non inserimento dei comparti che hanno richiesto di ritornare alla destinazione agricola, subordinazione alla preventiva verifica di sostenibilità ambientale. Rispetto al primo Poc la superficie totale residenziale edificabile cala di 800mila metri quadri, passando da 1.400.000 a 600mila.

In questo secondo Poc assumono rilevanza strategica i comparti soggetti ad articolo 18 (della legge 20 del 2000), basati sul meccanismo per cui a fronte di una capacità edificatoria da prevedere in ambiti di nuovo impianto gli attuatori privati si impegnano a realizzare opere di interesse pubblico strategico per la comunità così come previsto nel Piano strutturale comunale. La superficie territoriale trasformabile passa da 7.800.000 metri quadri a 5.000.000, con una riduzione di 2.800.000 metri quadri. Pertanto si è proceduto a riaprire i tavoli di concertazione con i soggetti privati, al fine di valutare sia l’inserimento nel nuovo Poc degli ulteriori stralci attuativi di completamento dei comparti che già stavano andando in attuazione in base al precedente Poc (2010-2016) sia, quando l’amministrazione comunale ha valutato di confermare la strategicità dell’interesse pubblico perseguito, la ripianificazione dei comparti previsti nel precedente Poc e i cui diritti edificatori risultassero decaduti ai sensi di legge per mancata attuazione. I comparti soggetti ad art.18 danno l’opportunità alla comunità di fruire di grandi opere viabilistiche, oppure di spazi verdi come parco Baronio già fruibile dalla comunità ravennate e parco Cesarea in progetto, ma anche di realizzare grandi opere come il polo scolastico di Lido Adriano a fronte della cessione di un’area di 75mila metri quadri oppure la cessione delle aree per ampliare il parcheggio scambiatore di Punta Marina. I nuovi comparti soggetti ad articolo 18 che vengono inseriti in questo Poc sono: il Cos 7 di Ponte Nuovo per cui si prevede la realizzazione di parte della circuitazione alla località e un contributo di 2 milioni di euro per realizzare un nuovo ponte sopra ai Fiumi Uniti che crei continuità con la viabilità di viale Newton; il Cos 13 di Punta Marina Terme che prevede la realizzazione di una viabilità di circuitazione alla località a collegamento della via Canale Molinetto con la SS67 e la cessione consistente di aree per l’ampliamento del parcheggio scambiatore; il Cos 14 a Lido Adriano per cui l’impegno già ottemperato dal privato consiste nella cessione delle aree in cui è già in corso la procedura per la realizzazione del nuovo polo scolastico. Tra gli altri articoli 18 che rientrano in questo Poc, perché già attivati nel precedente strumento e attualmente con un’istruttoria in corso, trovano conferma i seguenti comparti: Antica Milizia - Stradone - Parco Baronio - Parco Cesarea, Romea - Anic - Agraria, De Andrè - Viale Europa, Ipercoop - Borgo Montone, Sportivo – Classe, Porto Fuori Est, Madonna Dell’Albero Casalborsetti golf, Lido di Dante, Lido di Classe - strada usi urbani, Lido di Savio nord - sud, Fosso Ghiaia - viabilità. Per quanto concerne le opere pubbliche la cui attuazione è connessa a comparti soggetti a concertazione pubblico-privata (articoli 18) che non sono stati inseriti nel secondo Poc o che non troveranno concreta attuazione nel regime transitorio, per le quali si confermerà la strategicità per lo sviluppo del territorio, saranno ricercate altre modalità di attuazione e risorse al fine di  garantire alla comunità una risposta attenta ai bisogni e alle priorità delle singole località.

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