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Cronaca

Nuovi tagli del governo, il sindaco: "9 milioni in meno per Cesena"

Con la nuova sforbiciata il Comune di Cesena vedrà scendere i trasferimenti di quasi 9 milioni di euro, passando dai 23 milioni e mezzo previsti per il 2011 ai 15 milioni calcolati per il 2014.

I titoli che i giornali di oggi dedicano alla manovra appena licenziata dal Governo mettono in evidenza il peso che i provvedimenti assunti avranno per le Amministrazioni locali: un quinto della manovra lo pagheranno le autonomie. “Di fronte a questo quadro ci siamo chiesti – e come noi lo avranno fatto  molti cesenati – quali saranno le conseguenze per la nostra città. E  le previsioni non sono confortanti”, dice il sindaco Paolo Lucchi.

Lucchi parla assieme all'assessore al Bilancio Carlo Battistini: “Un esempio? Con la nuova sforbiciata di 9,6 miliardi per gli enti territoriali (che si aggiunge a quella di 14,8 miliardi del 2010), secondo le prime proiezioni il Comune di Cesena nei prossimi tre anni vedrà scendere i trasferimenti di quasi 9 milioni di euro, passando dai 23 milioni e mezzo previsti per il 2011 ai 15 milioni calcolati per il 2014. Una cifra, quest’ultima, che è quasi la metà della somma arrivata nel 2009, pari a 29 milioni e 133mila euro”.

E ancora: “Ed è quasi superfluo sottolineare che meno risorse significano meno lavori pubblici e servizi. E’ vero, si profila – ma non è ancora certo – uno sconto per i Comuni ‘virtuosi’, finora costretti dal Patto di Stabilità agli stessi vincoli di quelli meno oculati. Secondo le prime indicazioni, i Comuni saranno classificati in quattro fasce di merito, e il trattamento migliore sarà riservato a quelli della fascia più alta. Nove gli indicatori considerati per stilare questa classifica: rispetto del patto negli ultimi tre anni, l’incidenza delle spese in conto capitale e delle spese per il personale, situazione finanziaria in equilibrio, contenimento delle spese per le auto blu e per gli uffici di rappresentanza, autonomia finanziaria, tasso di copertura per i servizi a domanda individuale, impegno nella lotta all’evasione fiscale”.
 
I due amministratori continuano: “Credevano di poter entrare a pieno titolo fra quelli che beneficeranno delle ‘agevolazioni’ previste in manovra. Ma poi scopriamo che si parla di 200 milioni di euro a livello nazionale, che sono veramente poca cosa se ripartiti fra le decine di Comuni che soprattutto al centro – nord hanno tenuto i propri conti sotto controllo, e capiamo che i riflessi saranno minimi per il nostro bilancio, per esempio impedendoci di riattivare – come vorremmo – i cantieri di strade e rotonde e di garantire quell’attenzione alla manutenzione continua che, invece, Cesena meriterebbe. Niente a che vedere  – e non lo diciamo per volontà di accanimento – con il finanziamento di 43 milioni (più di un quinto di quello che toccherà a tutti i Comuni virtuosi) che questa manovra destina al solo Comune di Palermo, confermando purtroppo la scelta iniqua, che avevamo chiesto ufficialmente al ministro Tremonti di evitare. Insomma, nonostante le dichiarazioni altisonanti e i titoli ad effetto, per Cesena e i Comuni virtuosi non cambia nulla”.

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