Omicidio di Giulia Ballestri, Cagnoni risponde al giudice: "Sono innocente"
Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo del noto professionista ravennate
Non si è avvalso della facoltà di non rispondere, Matteo Cagnoni, accusato dell'omicidio della moglie, Giulia Ballestri. Mercoledì mattina, nel carcere di Sollicciano, a Firenze, il noto dermatologo ravennate si è presentato all'udienza di convalida assistito dall'avvocato Giovanni Trombini del foro di Bologna. Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo e ha disposto la custodia cautelare in carcere. Cagnoni, tuttavia, non si è avvalso della facoltà di non rispondere. L'uomo, infatti, secondo le prime informazioni, si è dichiarato innocente e avrebbe risposto a tutte le domande del giudice, con ben 4 ore di interrogatorio.
LE INDAGINI - Le tracce di sangue trovate nella villa di via Genocchi e le immagini delle telecamere di sicurezza, che sembrerebbero aver ripreso l’auto di Matteo Cagnoni che si allontanava nella notte. Il procuratore capo di Ravenna, Alessandro Mancini, sta lavorando su questi due aspettim da cui si attendono nuovi, importanti dettagli nell’indagine sull’omicidio di Giulia Ballestri, trovata uccisa nella tarda serata di domenica nel villa di via Genocchi.
Fondamentali saranno anche le risultanze dell'autopsia sul corpo di Giulia Ballestri, fissata per giovedì alle 10. La procura ha affidato l'incarico al professor Franco Tagliaro, responsabile della sezione di Medicina legale dell'Università di Verona. A Ravenna è già noto per essersi occupato di una perizia relativa al caso dell'infermiera Daniela Poggiali.
Intanto, gli inquirenti stanno cercando di capire con quale pretesto Cagnoni potrebbe aver convinto la moglie a seguirlo nella villa abbandonata. Secondo un’ipotesi, lui potrebbe aver detto di volerle mostrare, in vista della separazione, dei dipinti di particolare valore, contenuti nella villa che era stata di proprietà del nonno di Cagnoni.
Il legale dei Ballestri, Giovanni Scudellari, ha nel frattempo ribadito la volontà della famiglia di Giulia di chiudersi nel massimo riserbo, invitando chiunque possa essere informato di qualcosa a rivolgersi agli investigatori. Si sta anche cercando un bravo psicologo che possa aiutare a comunicare la tragedia ai figli di Giulia, che si trovano ancora a Firenze. A 6, 8 e 11 anni dovranno fare i conti non solo con la morte violenta della mamma, ma anche con l’accusa di omicidio che grava sul padre.
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