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Cronaca

Omicidio Desiante, al via il Processo al 20enne accusato di aver ucciso il pizzaiolo

L'uomo è ritenuto responsabile dell'omicidio di Rocco Desiante, il 43enne pugliese pizzaiolo trovato morto a inizio ottobre 2018 in un appartamento di Castiglione di Cervia

E' partito lunedì mattina, nell'aula di Corte d'Assise a Ravenna, il processo che vede imputato il 20enne romeno Madalin Palade Constantin, ritenuto responsabile dell'omicidio di Rocco Desiante, il 43enne pugliese pizzaiolo trovato morto a inizio ottobre 2018 in un appartamento di Castiglione di Cervia. Il cadavere dell'uomo era stato ritrovato da alcuni amici dopo qualche giorno in un lago di sangue, morto dopo un violento pestaggio. Un omicidio efferato che ha subito fatto pensare a un regolamento di conti.

Al via il processo per la morte di Rocco Desiante (foto M.Argnani)

Lunedì mattina i primi testi chiamati dal Pubblico ministero hanno ricostruito davanti al Giudice del Tribunale di Ravenna Cecilia Calandra, al procuratore capo Alessandro Mancini e al sostituto procuratore Vincenzio Antonio Bartolozzi le ultime ore della vittima e i luoghi che Desiante era solito frequentare. La famiglia della vittima, presente in aula, si è costituita parte civile. Per il Pm il 20enne, che conosceva la vittima, avrebbe trascorso la notte dell'omicidio insieme a Desiante, arrivando poi a ucciderlo nel suo appartaamento per via di alcuni debiti di droga.

Un anno fa il Gip del Tribunale di Ravenna aveva applicato al 20enne la misura detentiva della custodia cautelare in carcere. Il fermo di Constantin, difeso dagli avvocati Carlo Benini e Silvia Brandolini, era scattato su richiesta dei Pm titolari Alessandro Mancini e Antonio Vincenzo Bartolozzi sulla base degli elementi raccolti dai Carabinieri del nucleo investigativo, insieme ai colleghi della compagnia di Cervia-Milano Marittima e ai Ris di Parma.

La morte di Desiante sarebbe stata causata da una grossa quantità di lesioni molto importanti: il 43enne aveva il cranio fratturato, cosa che ha provocato un'emorragia massiva che a sua volta ha causato un'insufficienza respiratoria e un grosso calo di pressione, che ha portato alla morte dell'uomo in un tempo non inferiore alle due ore. L'uomo, dunque, avrebbe patito a lungo prima di morire. Il pizzaiolo è stato trovato in un lago di sangue, e sangue in grosse quantità era presente anche sulle pareti dell'appartamento. L'esito dell'autopsia aveva invece escluso l'utilizzo di armi da fuoco durante l'omicidio, come ipotizzato in un primo momento: il taglio sotto all'orecchio sarebbe stato causato da colpi sferrati con violenza con un corpo contundente, non ritrovato sul luogo del delitto.

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