rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Faenza

Immobilizzato dalle calcificazioni ossee: dopo l'operazione potrà usare la sedia a rotelle

Trasferito dalla Puglia a San Pier Damiano Hospital di Faenza, ospedale privato accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale di GVM Care & Research, è stato operato dall’équipe ortopedica coordinata dal dottor Pier Giorgio Vasina.

L’emorragia cerebrale che l’aveva colpito sembrava destinata a togliergli ogni speranza di vita futura. L’operazione chirurgica subita al cranio, il prolungato coma e la lunga degenza - con diagnosi di tetraplegia - non hanno tuttavia frenato l’amorevole ostinazione dei familiari, rimasti sempre al suo fianco. Guarito dall’infezione alla placca metallica fissata sulla calotta cranica, per F.D., 42 anni di Trani, è iniziato - contro ogni previsione clinica - il lento e faticoso recupero della parola, delle capacità intellettive e del movimento delle braccia. Durante il coma si erano però formate intorno alle anche due voluminose formazioni calcifiche che lo costringevano a stare rigido ed immobile nel letto. Oggi - sono passate alcune settimane dall’ultimo intervento non privo di difficoltà – F.D ha riacquistato una sufficiente autonomia negli spostamenti sulla sedia a rotelle dopo l’asportazione delle calcificazioni ossee che bloccavano totalmente l’articolazione destra dell’anca.

“E’ un ottimo risultato medico e personale - spiega Pier Giorgio Vasina, specialista in Chirurgia dell’Anca - il paziente ha accettato il rischio operatorio con l’obiettivo d’iniziare ad utilizzare la carrozzina per piccoli tragitti e ritrovare, nonostante gli arti inferiori paralizzati, nuovi stimoli dal punto di vista sociale e professionale. Il blocco della parte destra dell’anca gli causava dolori molto forti, precludendogli di fatto la sedia a rotelle. Trasferito in ambulanza dalla Puglia a San Pier Damiano Hospital è entrato in sala operatoria per la completa rimozione delle calcificazioni. Nei pazienti in coma, infatti - per cause ancora ignote -, i tessuti molli attorno all’articolazione assumono la consistenza dell’osso; nel caso specifico cementano il femore al bacino in posizione innaturale. Valutata la deformità e la fragilità di parte del bacino, immobile da anni, si è proceduto con l’impianto di un cotile da revisione (il cotile è l’incavo osseo formato dalla fusione di ileo, ischio e pube e costituisce la porzione delle pelvi in cui alloggia la testa del femore) e di una protesi femorale realizzata in titanio e testina in ceramica”.

“La scelta di San Pier Damiano Hospital non è stata casuale, poiché il Centro - aggiunge Vasina - considerata la complessità del trattamento, dispone di una moderna Unità di Terapia Intensiva a cui non è stato necessario fare ricorso, in quanto la scrupolosa applicazione dei protocolli ha tenuto sotto stretta osservazione l’emostasi intraoperatoria (controllo del sanguinamento). Ulteriore valore aggiunto della struttura faentina è la presenza, al suo interno, di un servizio di Fisioterapia all’avanguardia e del quale il soggetto si sta già avvalendo nei primi step riabilitativi. Le prossime tappe cliniche prevedono per il paziente - affrontare la sedia a rotelle ora è meno complicato - la terapia farmacologica utile ad evitare la ricrescita delle calcificazioni ossee e, assieme alla famiglia, la ricerca di un presidio specializzato per chi ha perso l’uso delle gambe. Più avanti nel tempo, si prenderà in esame l’opportunità d’intervenire chirurgicamente sull’articolazione sinistra dell’anca. Seppur colpita dalla stessa problematica di calcificazione ossea non impedisce, al momento, l’uso della carrozzina”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Immobilizzato dalle calcificazioni ossee: dopo l'operazione potrà usare la sedia a rotelle

RavennaToday è in caricamento