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Cronaca

Ospedale, il sindaco preoccupato: "Gravi deficit del reparto di Medicina interna"

Non fa giri di parole il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, rispondendo oggi in Consiglio comunale a una interrogazione del capogruppo di Forza Italia, Alberto Ancarani

"Siamo molto preoccupati per la situazione di Medicina interna". Non fa giri di parole il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, rispondendo oggi in Consiglio comunale a una interrogazione del capogruppo di Forza Italia, Alberto Ancarani, che facendo riferimento all'ultima influenza si concentra sui "gravi deficit del reparto da vari punti di vista", compreso quello dell'arrivo dell'Alma Mater. E in effetti l'amministrazione, risponde il primo cittadino, "sta stressando" l'Ausl Romagna per un potenziamento del personale e dei posti letto. Ci sono "diverse problematiche", ammette De Pascale, che nei giorni scorsi ha visitato reparto e personale, constatando una "situazione molto complessa e pesante".

Per quanto riguarda la vacatio del primario, "il tema del facente funzione è collegato a una scelta personale dell'ex primario, prossimo alla pensione, di avvicinarsi a casa". E c'è un "lasso di tempo abbastanza lungo prima della sostituzione". Anche se in questo caso "il percorso potrebbe essere diverso". Per quanto riguarda il picco influenzale, l'Ausl Romagna precisa che si sono registrati quest'anno "14 casi per 1.000 abitanti" e sono state messe in campo tutte le azioni praticabili. Certo non ha aiutato il clima variabile di questa primavera il ritorno alla normalità: fino all'8 aprile sono stati quasi 20mila i pazienti, 1.200 in più del 2017, con una media di 190 accessi al giorno al pronto soccorso, 12 in piu' sul 2017. 

In merito al nuovo protocollo di intesa tra Regione e Università, l'Azienda spiega che Medicina interna potrebbe essere scelta come sede universitaria, "un aspetto altamente qualificante, una grande occasione per una forte crescita culturale dell'area internistica". E in effetti, chiosa il sindaco, l'ospedale di Forlì ha convenzionato il primariato di Chirurgia generale ed è stato visto come "una grande opportunita'",con molti a rinfacciargli come Ravenna fosse "l'ultima ruota del carro". Certo, prosegue, "questa opportunità porta con sè possibilità e rischi. Il profilo che si va ricercando e il fatto che chi compie questa scelta la faccia piena sono gli elementi dirimenti messi nel dialogo con l'Azienda". Per cui "se l'arrivo dell'Università in ambito medico significa portare professionisti di alto valore e coinvolgere gli specializzandi nell'attività dell'ospedale, per fare di Medicina interna il fiore all'occhiello in Romagna, è una grande opportunita'". Tuttavia, avverte, "se così non fosse ci sarà un'opposizione molto forte dell'Amministrazione".

Il tema "fondamentale", conclude, è la dotazione di personale. Sui posti letto il piano di riorganizzazione prevede la stabilizzazione del reparto "polmone", e dunque 10 posti letto per l'emergenza influenzale strutturali, più altri 10. Ma serve "anche più personale altrimenti la condizione peggiora". Ecco perchè "stressiamo l'Azienda per un aumento". Ancarani dell'Alma Mater pare proprio non fidarsi e accusa l'Ausl Romagna di "nascondere la polvere sotto il tappeto, si sta comportando molto male". Secondo le notizie di stampa, argomenta, "l'operazione Università è già fatta. E non vedo smentite. Per cui non stiamo trattando". E "dove i reparti sono diventati accademici in città dove non c'era l'univiversità con quella facoltà, non sono stati altro che passaggi a fini carrieristici di medici universitari che poi tornavano nelle loro città. Si è depauperata la struttura di medici di carriera ospedaliera che non si sono più sentiti ben accolti". Il forzista è "enormemente" preoccupato, spera in una interlocuzione ma ha il "timore che ci racconteranno favole. E più utile dire che siamo contrari". (fonte Dire)

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