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Cronaca

Pendolari nel caos, pochi posti sui bus sostitutivi: "Studenti minorenni lasciati a piedi"

Nonostante le proteste, i proclami politici, le manifestazioni svoltesi e i tanti articoli pubblicati dalla stampa in questi due mesi, ad oggi il nuovo orario dei treni di Trenitalia continua a creare problemi a tanti pendolari

Nonostante le proteste, i proclami politici, le manifestazioni svoltesi e i tanti articoli pubblicati dalla stampa in questi due mesi, ad oggi il nuovo orario dei treni di Trenitalia continua a creare problemi a tanti pendolari. "Ciò dimostra, giorno dopo giorno, che i miglioramenti sbandierati dai nostri amministratori esistono solo sulla carta mentre, in realtà, si rilevano solo problemi e disagi - spiegano dal comitato pendolari -  In questi giorni, infatti, gli studenti residenti a Godo, Russi e Bagnacavallo frequentanti le scuole di Lugo e costretti dal nuovo orario a rientrare con autobus sostitutivi decisamente più lenti (semplicemente perché chi ha ideato il nuovo orario non ha minimamente tenuto conto degli orari scolastici) vengono pure fatti scendere per insufficienza di posti. Proprio così: ragazzi minorenni, dai 14 anni in su, che devono correre all’uscita da scuola per accaparrarsi un posto sul pullman e non rischiare di rimanere a piedi e attendere un’altra ora in stazione (mal frequentata e senza alcun tipo di presidio/controllo) l’autobus successivo. Nella fascia oraria delle 13, infatti, gli studenti che utilizzavano il treno per ritornare a casa sono svariate decine e le misure “tampone” offerte sono insufficienti, e oltretutto in netto contrasto con le misure di emergenza antismog adottate nelle città in questione anche nelle ultime settimane".

Pendolari in protesta, 12-01-2019 (foto Argnani)

Stesso problema anche per i ragazzi residenti a Godo e Russi che devono rientrare da Ravenna: "Anche in questo caso l’uscita da scuola si trasforma in una gara per conquistare il prezioso posto in pullman e aggiudicarsi il rientro a casa - continuano dal comitato - Quanto descritto appare ancora di più un paradosso se consideriamo il fatto che tutti questi studenti hanno pagato anticipatamente un abbonamento ferroviario e i treni continuano a circolare sulla linea Bologna–Ravenna, ma ad orari inutilizzabili per gli studenti oppure senza fermare nelle località di residenza degli stessi, come invece avveniva fino al fatidico 8 dicembre 2018. A tutto questo si aggiunge la beffa: i controllori, sui pochi treni disponibili, richiedono ai ragazzi provenienti dalle scuole di Ravenna di integrare il biglietto fino a Russi in quanto, pur avendo acquistato un abbonamento fino a Godo, sono costretti ad arrivare fino a Russi a causa della soppressione della fermata a Godo. E’ giunto il momento in cui chi ha sbagliato ponga seriamente rimedio alla situazione: non basta proclamare la propria disponibilità a ritornare al vecchio orario, se poi al coro di richieste in questa direzione si risponde il contrario e soprattutto volano solo parole su parole senza un minimo di concretezza".

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